VOYEUR, di Silvia De Angelis
Allenti le corde d’amore
scavando in ombrose perturbazioni
insite nella tua loggia sbilenca.
Si discosta dall’incanto d’un credo sublime
l’estremo esilio d’un piacere ormai logoro
declinando gestualità ovvie
estranee a un’uscita di senno.
Urla intriganti approdi
nei fiati distorti…
respirano clandestini in pianeti oscurati.
@Silvia De Angelis
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