Balza: Il comune cala le braghe. Il ricatto di Melchiorre ha vinto. L'ambiente ha perso
Alessandria: Il ricatto di Marco Melchiorre, “I podisti
passeranno solo dopo il ritiro della delibera del Comune”, si è concluso con la retromarcia della Giunta e il
conseguente stop della rappresaglia che aveva impedito, tramite sbarre,
l’accesso alle centinaia di incolpevoli podisti agli argini del Bormida (aperti
dal 1840!).
Viene
così a cadere la necessità di intraprendere l’ipotizzata “class action” che
affermasse per vie legali la “servitù di passaggio” che si è stabilita nei
decenni.
Resta
però il fatto che si è consumata una rappresaglia, con i podisti tenuti come
ostaggi da opporre alla Giunta.
La
serrata (peraltro illegale) è da ogni punto di vista ingiustificabile perché
originata da motivi ben poco nobili.
Politici
e/o lobbistici. Da un lato, l’attacco ad una Giunta di sinistra da parte di un
noto esponente della destra, già assessore contrastato della Giunta Calvo.
Dall’altro,
gli interessi privati del ricco possidente che evidentemente cozzano contro
quelli della collettività, del bene pubblico, perché la natura è un bene
pubblico mentre per le “lobby” agricole è mero sfruttamento.
Difficile
stabilire se all’ambiente ha fatto più danni l’agricoltura o l’industria.
Di
certo l’industria ha danneggiato quella parte dell’agricoltura che pur è sana e
rispettosa.
Entrambe
quando sono in torto usano le armi del ricatto, a seconda delle opportunità:
occupazionale, elettorale e … perfino podistico.
E
vincono: è stata ritirata la delibera che chiedeva alla Regione la tutela di
un’area a rivalorizzazione fluviale che circonda la città tra Tanaro e Bormida
e Orba istituendo una zona di salvaguardia dell’ambiente, della fauna, del
turismo e dell’economia.
Non
è una bella notizia per gli ambientalisti, per i cittadini di Alessandria.
Lino Balza
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