Dall'inizio dei disordini le vittime sono 21
Proteste
Iran, l'annuncio del capo dei Pasdaran: "La sedizione è finita" Il
presidente Rohani aveva detto: "Non resteremo in silenzio davanti alle
violenze". In piazza oggi a Teheran e in altre città sono scesi i
filogovernativi
03
gennaio 2018
Le proteste in Iran contro la corruzione e il
carovita sembrano essere arrivate al capolinea. Ad esserne certo è il capo dei
Pasdaran - le Guardie della Rivoluzione -, il generale Mohammad Ali Jafari, che
ha annunciato ufficialmente "la fine della sedizione". Il generale,
che risponde direttamente all'ayatollah Ali Khamenei, si è detto sicuro che le
rivolte non continueranno. "Oggi possiamo annunciare la fine della
sedizione", ha detto Jafari, parlando di "un massimo di 1.500 persone
in ciascuno dei luoghi, e a livello nazionale non hanno superato la soglia dei
15mila". "Un largo numero di questi, che ha ricevuto un addestramento
da controrivoluzionari, sono stati arrestati e ci sarà un'azione molto ferma
contro di loro", ha aggiunto il capo dei Pasdaran.
"Siamo intervenuti in maniera limitata in
3 province"
I Guardiani della Rivoluzione sono intervenuti
"in maniera limita" nelle province di Isfahan, Lorestan e Hamedan, ha
spiegato Ali Jafari. Dal 28 dicembre, giovedì scorso, quando sono iniziate le
proteste a Mashhad, diffondendosi poi in tutto il Paese, sono state registrati
21 morti. In alcune aree sono stati attaccati edifici governativi e stazioni di
polizia. "La mancanza di azione" nel bloccare le attività online da
parte dei funzionari iraniani "ha rinforzato i problemi", ha detto,
"ma una volta che le restrizioni sono iniziate, i problemi si sono ridotti".
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