Parto pretermine: conseguenze sul neonato prematuro
Si definisce “parto pretermine” o “prematuro” un parto il cui travaglio ha luogo tra
la 22ª e la 37ª settimana completa di gestazione: in questo caso il neonato è
detto “pretermine” o prematuro” e le sue possibilità di sopravvivenza si
riducono tanto più precoce è stato il parto. Oltre ad un ridotta possibilità di
sopravvivenza, il bimbo prematuro ha più elevato rischio di sviluppare una
serie di patologie e condizioni, tanto più superiore quanto più è stata precoce
la data del parto.
Il
non completo sviluppo di organi e apparati tipico del bimbo
prematuro, comporta spesso dei problemi più o meno gravi di adattamento alla
vita extrauterina, per questo motivo i neonati pretermine hanno necessità di essere posti in incubatore e possiedono un
rischio di mortalità nel primo anno di vita più elevato di quelli a
termine, la nascita pretermine costituisce la causa principale
di mortalità e morbilità perinatale anche nei paesi occidentali nei
quali l’assistenza sanitaria nei reparti di neonatologia ha raggiunto ottimi
livelli.
Uno
dei rischi maggiori dei nati pretermine è la cosiddetta Malattia respiratoria del neonato pretermine anche
nota come Respiratory Distress Sindrome (RDS) o malattia da membrane
ialine polmonari. I polmoni del pretermine non sono ancora in grado
di produrre il surfattante fondamentale per il corretto svolgimento
della respirazione. Per questo motivo in caso di rischio di parto
pretermine alla madre viene somministrato un corticosteroide, solitamente
il betametasone, al fine di accelerare la maturazione polmonare del feto.
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