Google contro le fake news, stop a siti che nascondono l’origine

Da Big G la stretta sulle fonti che mascherano il Paese di provenienza: “Non devono rappresentare in modo fuorviante, travisare o nascondere informazioni sulla proprietà o sulla finalità principale”
ROMA – Nel prossimo futuro un sito di origine russa che ad esempio prova a presentarsi come un sito di informazione americano non apparirà più nelle ricerche di notizie di Google. Va in questa direzione l’ultima misura adottata dalla compagnia californiana nell’ambito della guerra alle fake news.Il colosso web ha deciso di bloccare dai risultatati del suo motore di ricerca per le notizie online i siti e le pagine d’informazione che mascherano il loro Paese d’origine o che intenzionalmente ingannano i lettori.La mossa servirebbe a contrastare casi come quello della Internet Research Agency, l’agenzia russa al centro dello scandalo delle presunte interferenze del Cremlino nelle presidenziali americane. Secondo quanto riportato da Bloomberg la “fabbrica di troll” sarebbe anche dietro dozzine di account Twitter che si spacciavano per fonti americane.La novità è contenuta in un aggiornamento fatto da Big G nel weekend alle linee guida che i siti web devono rispettare per essere presenti in Google News, la sezione del motore web dedicata all’informazione.Ora la compagnia prevede che i siti di notizie “non devono rappresentare in modo fuorviante, travisare o nascondere informazioni sulla proprietà o sulla finalità principale e non devono intraprendere attività coordinate allo scopo di ingannare gli utenti”.Come esempio Google cita “i siti che rappresentano in modo ingannevole o nascondono il proprio Paese di origine e sono rivolti agli utenti di un altro Paese sulla base di false premesse”.


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