Dietro la sfida in Alabama tra Moore e Jones una domanda: quanto conta il #MeToo in politica?
Il candidato
repubblicano, per cui Trump si è speso in prima persona, è accusato di molestie
sessuali su minorenni. Decisivo il voto delle donne che tradirono Hillary
La posta in gioco, apparentemente, è "solo" la
scelta di un senatore
per l'Alabama. Ma in realtà la sfida tra il settantenne repubblicano
Roy Moore, accusato
di molestie sessualisu minorenni quando aveva trent'anni, e il
democratico Doug Jones, 63 anni, ex procuratore sostenuto
da un super Pac controllato dai vertici dem a Washington, è
molto, molto di più. In ballo c'è il peso degli scaldali sessuali e della
campagna #MeToo sulla scena politica americana, tanto più che l'ombra
delle molestie grava anche sul presidente Donald Trump. In
attesa del risultato oltre 50 donne democratiche al Congresso Usa hanno chiesto
che venga aperta una inchiesta a Capitol Hill sulle accuse di molestie sessuali
riguardanti il presidente Donald Trump. Sono in tutto 54 le deputate e due i
deputati uomini che hanno sottoscritto una lettera con la richiesta alla
commissione Vigilanza alla Camera Usa.
E così il voto di oggi in Alabama – Stato
ininterrottamente repubblicano da 25 anni a questa parte – può fornire
indicazioni decisive per le elezioni di midterm del prossimo anno, un
appuntamento che già domina le mosse di Trump sia in politica interna che
all'estero, come mostra la decisione di procedere al riconoscimento di
Gerusalemme come capitale "unica e indivisibile" dello Stato di
Israele. Continua a leggere….
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