"L'arminuta" di Donatella di Pietrantonio, recensione di Rossana Massa
foto: letteratura.rai.it |
Recensione di Rossana Massa
Alessandria: Ho terminato la lettura di "L'arminuta" di Donatella di Pietrantonio.
Una scrittura facile per una storia di persone semplici,la cui crudeltà è ovvia.
Ci sono comportamenti che sono vere e proprie torture imposte o dalla ricchezza (etichetta,frequentazione di ambienti imposti, conseguimento di capacità manageriali indotte) o dalla povertà (umiliazioni,promiscuità, fame e vergogna).
Nel romanzo si parla di una bambina di famiglia indigente, che viene ceduta a parenti senza figli e riportata alla famiglia d'origine tredicenne.
Un trauma. Senza una spiegazione, è costretta a calarsi in una realtà orrenda,fatta di miseria,carenza di regole,ineducazione,assuefazione alla disperazione.
Prenderà coscienza della differenza tra vita e sopravvivenza. La salverà l'intelligenza. Il suo successo scolastico le offrirà l'unico riscatto possibile e persino una prospettiva di reintegro in una nuova famiglia normale, ma scoprirà che la sorella naturale,rozza e inaccettabile nel nuovo contesto, le preme più della sola rispettabilità.
Un romanzo che sfiora o ingloba più tragedie, ma dell'arminuta,la ritornata,ci s'innamora.
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