La trilogia della luna
Vauro Senesi
(edizioni Piemme, 2017)
Un ragazzino guarda dall’alto la conca di Kabul
immersa nella notte, svegliato dal ricordo della luna che disegna un serpente
sulla parete della sua stanza. Ha dieci anni, lo sguardo vispo, due incisivi un
po’ sporgenti, e un cruccio che lo accompagna.Un giovane uomo cammina per le
vie di una Baghdad che sembra deserta, avvolta in un tempo dilatato e sospeso.
Avanza nel nulla, poi con la mano afferra un bastone lungo e sottile. Non
appena lo alza, centinaia di piccioni spuntano dal niente del cielo e iniziano
a danzare attorno a quel bastone, al ritmo di una musica che nessuno può
sentire.Gli strilli di un bambino infrangono l’atmosfera di un grande magazzino
alla vigilia delle feste. E dall’enorme costume rosso di Babbo Natale riemerge
Madut, il ragazzo del Sudan, l’uomo nero fuggito dalla sua terra in fiamme,
giunto attraverso strade insolite e rocambolesche fino a Roma, per trovare il
suo angolo di quotidianità in una lavanderia a gettone.Tre storie poetiche per
raccontare l’umanità che misura il mondo camminando, spesso in fuga dai
tormenti della guerra e dalla miseria che porta con sé. Una riuscita alchimia
di relazioni e personaggi che sa tratteggiare vicende straordinarie e
minuscole, esistenze sospese tra passato e presente, tra qui e altrove, che
giungono a fondersi e a confondersi con quelle del nostro Paese.Tre storie che
intrecciano culture raffinate e quotidianità difficili in una fantasmagorica
esplosione di colori, tra desideri, ansie, rabbia, rassegnazione, emozioni e
umori. Rammentandoci che non appena gli occhi di un uomo incrociano i nostri,
quello sguardo ci rende entrambi responsabili.
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