La Stampa dà il via al Trust Project, la forza delle news è nella fiducia
Non ci sono notizie vere e notizie false, perché
quelle false non sono notizie. Non ci sono giornali che pubblicano notizie
false (chi lo fa non pubblica un giornale), ci sono giornali che sbagliano. E
poi ci sono giornali trasparenti e giornali che non lo sono: i primi, se
sbagliano, non hanno difficoltà ad ammetterlo, a spiegare al pubblico perché, a
correggere gli errori. Il giornalismo digitale non ha cambiato queste regole -
che sono quelle del nostro mestiere da sempre -, però ha allargato a dismisura
il mare magnum di quanto viene pubblicato. Mescolando testate giornalistiche e
satira, notizie e pubblicità, cultura e gioco. La scelta la fa da sempre il
pubblico: questione di fiducia. Satira, pubblicità e gioco non sono contenuti
meno nobili di quelli prodotti dall’informazione, sono semplicemente diversi.
Il problema è evitare che qualcuno spacci una cosa per l’altra. La Stampa
aderisce al Trust Project, iniziativa nata all’Università di Santa Clara (in
California) tre anni fa, fondata da gruppo di editori internazionali - tra i
quali La Stampa - e sostenuta fin dagli esordi da Google. (Qui il saggio che lo
ha presentato alla sua nascita, nel 2014). L’obiettivo è aiutare chi produce
informazione a distinguersi nel calderone della rete e chi naviga su internet a
riconoscere le informazioni certificate. Un’etichetta digitale che è poi
riconoscibile anche dagli algoritmi dei motori di ricerca e dai social network
(Facebook e Twitter). Continua a leggere….
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