La Rivoluzione contro il Capitale
Gramsci
Centenario della
Rivoluzione russa – Così Antonio Gramsci raccontò su l’Avanti la Rivoluzione
d’Ottobre: il 7 novembre 1917 con l’assalto al palazzo d’inverno i bolscevichi
rovesciarono il governo russo e presero il potere.
La rivoluzione dei bolscevichi si è definitivamente
innestata nella rivoluzione generale del popolo russo. I massimalisti che erano
stati fino a due mesi fa il fermento necessario perché gli avvenimenti non
stagnassero, perché la corsa verso il futuro non si fermasse, dando luogo ad
una forma definitiva di assestamento – che sarebbe stato un assestamento
borghese, – si sono impadroniti del potere, hanno stabilito la loro dittatura,
e stanno elaborando le forme socialiste su cui la rivoluzione dovrà finalmente
adagiarsi per continuare a svilupparsi armonicamente, senza troppi grandi urti,
partendo dalle grandi conquiste già realizzate.La rivoluzione dei bolscevichi è
materiata di ideologie più che di fatti. (perciò, in fondo, poco ci importa
sapere più di quanto sappiamo). Essa è la rivoluzione contro il Capitale di
Carlo Marx. Il Capitale di Marx era, in Russia, il libro dei borghesi, più che
dei proletari. Era la dimostrazione critica della fatale necessità che in
Russia si formasse una borghesia, si iniziasse un’era capitalistica, si
instaurasse una civiltà di tipo occidentale, prima che il proletariato potesse
neppure pensare alla sua riscossa, alle sue rivendicazioni di classe, alla sua
rivoluzione. I fatti hanno superato le ideologie. I fatti hanno fatto scoppiare
gli schemi critici entro i quali la storia della Russia avrebbe dovuto
svolgersi secondo i canoni del materialismo storico. I bolscevichi rinnegano
Carlo Marx, affermano con la testimonianza dell’azione esplicata, delle
conquiste realizzate, che i canoni del materialismo storico non sono così
feroci come si potrebbe pensare e come si è pensato. Continua a leggere……
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