Ognuno costruisce la casa sulla propria vita, Fabrizio Parisi

Ognuno costruisce la casa sulla propria vita. Era questa la regola fissa nel piccolo mondo degli aggiustatori. Iniziò mille mila anni fa quando il primo aggiustatore si trovò solo in quel mondo e per raccattare il tempo che scivolava via cominciò a mettere un mattone sull'altro. 
Si perché in quel mondo il tempo era come sabbia che pesa e bisognava catturarlo prima che scivolasse via o che si accumulasse inutilmente, perché il tempo scivolato poi non torna indietro e quello accumulato diventa un peso inutile. 
Per questo l'aggiustatore lo mise insieme e costruì la sua casetta e poi la strada intorno con qualche alberello e un piccolo deposito per il tempo in più. 
All'inizio bastava perché il tempo scorreva leggero e l'aggiustatore aveva tutto il tempo per sistemarlo a modo ma poi iniziò a sentirsi stanco, troppo fiacco per quel lavoro e il tempo iniziò a scorrere più veloce di quanto lui riuscisse a utilizzarlo finché un giorno ne fu sopraffatto e chiuse gli occhi spirando sotto quel peso immenso, lasciando solo una scaglia di memoria. 
Poco dopo la memoria si mutò in un nuovo aggiustatore che trovandosi immerso nel cono di tempo iniziò a spalarlo per liberarsi la via. 

Giunto fuori guardò in fondo alla memoria ed ebbe l'idea di costruire un altro aggiustatore e insieme si misero al lavoro. Da allora in poi, uno alla volta, gli aggiustatori aumentarono di numero e costruirono la totalità del loro mondo, svettando la fantasia in articolate architetture e mirevoli paesaggi, al punto di rendere quel mondo un piccolo gioiello nell'infinito, in totale simbiosi col tempo, che non abbisognava d'altro se non una lieve manutenzione per ripulire il tempo accumulato o lasciare scivolare quello in eccesso. 
Essendo l'impegno lieve gli aggiustatori delle nuove generazioni iniziano a crogiolarsi nel lieto far poco, che presto diventò un dolce far nulla, dimenticando quello che la memoria man mano aveva custodito. Del resto a che serve custodire se nessuno è lì a guardare per imparare? Il tempo iniziò ad accumularsi negli stipiti nascosti e sui tetti, aggiungendosi a sé stesso, fino a che il peso fu tale da divergere i muri e collassare in ogni dove quelle che erano pregevoli costruzioni, tramutando il meraviglioso piccolo mondo in un caotico mucchio di sabbia che le onde del mare portarono via.

(Imm. European sand sculpture festival in Noordwijk)

Commenti

Post più popolari