L’opportunista, Marco Marchetta

Buon pomeriggio, amici

L’opportunista.
“Non mi conosci neanche e vuoi che ci fidanziamo in casa?”
“Luciana, ti assicuro che i miei sentimenti per te sono sinceri.”
“Seee, dite tutti così. Ci imbambolate, fate i fatti vostri e chi s’è visto s’è visto.”
“Dimmi che non ti piaccio e non ti importunerò più.”
“Tu sei un emerito farabutto.”
“Eh?!!!”
“Lo sai che mi piaci, e tanto pure. Perciò te ne approfitti.”
“Lucianuzza, e che fai, piangi adesso?”
“Sì, piango. E a te che te ne frega?”
“Io sono innamoratissimo di te, credimi.”
“Tu vuoi solo che ci stia, questo è il fatto.”
“Ma no, Lu. Fra noi che c’è stato, in fondo? Bacetti e poco più. Fammi conoscere i tuoi e vedrai che sono una personcina a posto. Per te farei tutto.”
“Tutto quello che si può, va bene? e nulla più.”
“Ma certo, tesoro. Allora?”
“A tutte le ragazze fa piacere che si facciano le cose seriamente.
Tu mi fai felice, Gianpiero. Ora non piango più, vedi?

Domani vieni a pranzo da noi. Io preparerò mamma e papà e sono sicura che conquisterai anche loro.
Ora so di amarti, tesoro, tanto tanto.”
Quando si salutarono Gianpiero dentro di sè gongolava. Era prossimo a segnare un’altra tacca sulle pistola.
Sapeva che ‘in casa’, fidanzato ufficialmente, quelle belle cosacce avrebbe potuto farle con tutto comodo e con il pacifico assenso dalla ragazza e dei suoi. In fondo bastava che non si facesse nulla di nascosto, in contrasto con le consuetudini da seguire. I preliminari di opportuna conoscenza fra due che mirano al matrimonio sono assolutamente necessari.
Gianpiero si sarebbe goduta la Luciana fino al momento di fidanzarsi in casa con un’altra, perché nessuno può garantire che i fidanzamenti finiscano con i fiori d’arancio…
Un motivo per rompere lo si trovava sempre.

Grazie e a domani pomeriggio.

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