A mio padre, Elena Milani


Lascio che dorma ancora il figlio mio
chiudo la porta,accosto le persiane,
tolgo le scarpe e vengo a letto anch'io
e mi avvicino a lui a mani piene.
Vorrei portar a lui ancora un sogno
che gli attraversi l'alba mentre dorme,
quello di cui davvero lui ha bisogno
e a me non serve più e non so che farne.
Un cucciolo di gatto bianco e nero
che col musino rosa lo carezzi,
un cesto di ciliegie tutto intero
che quando ha tanta fame lui si sazi.
Gli soffierei le fiabe in un orecchio
scostando quei suoi riccioli ribelli
e butterei la bua giù dentro un secchio,
colorerei il soffitto a fiori gialli.
Sarei accanto a lui come un guardiano
che scaccia via le ombre e la paura,
farei segni di fumo a un capo indiano,
perché gli porti in sogno l'avventura.
Io pregherei in silenzio un qualche santo
a cui non credo più per disincanto,
ma tanto è il bene per il mio bambino
che son tornata a credere un pochino.
Desidero per lui sonni sereni
e piatti prelibati ,calici pieni,
un lago verde con dentro le sirene
e sempre accanto a lui chi gli vuol bene.
A mio padre
elena
Foto di Manrico kubrika Tiberi





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