Macelleria sociale: la 3M di Predosa (ex Grafoplast) chiuderà ai primi del 2018 ma non si capisce perché
Predosa (Anna Briano) – La 3M (ex Grafoplast) di
Predosa, che chiuda è certo ma perché non si sa. Di sicuro c’è che, a novembre,
43 dipendenti, specializzati nel produrre marcature per cavi elettrici,
rischiano di ritrovarsi senza lavoro per la fermata degli impianti.Nonostante
che l’azienda abbia i bilanci a posto e produca utili a ripetizione, qualcuno
dice che lo stabilimento di Predosa sconta il fatto di non essere niente di più
di uno dei tanti siti produttivi della galassia 3M, multinazionale con base
negli Stati Uniti, affermata in un ampio ventaglio di settori.E allora? Cosa
vuol dire? Forse che una mattina qualcuno che conta ha deciso che Predosa non è
terra gradita per cui si chiude lo stabilimento?E i sindacati cosa fanno?I
dirigenti più scafati ripetono come un mantra che non è più strategica la
produzione in quel di Predosa: “La divisione Mercati elettrici – spiegano – ha in progetto di uscire a livello
globale dal business dei sistemi per l’identificazione dei cavi elettrici. La
3M Corporation valuta costantemente le attività di business per assicurare
l’assegnazione delle risorse a quelle migliori. Nonostante tutti gli sforzi, il
settore dei sistemi per l’identificazione dei cavi elettrici è rimasto
confinato a livello locale senza raggiungere la necessaria rilevanza
internazionale. Perciò è prevista un’ampia revisione del portfolio europeo, che
in Italia comporta la chiusura di Predosa”. Boh?!A questo proposito i sindacati
Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le Rsu sono stati convocati un paio di
mesi fa in Confindustria ad Alessandria dai vertici italiani della società con
sede a Pioltello, alle porte di Milano. I responsabili dell’azienda hanno fatto
sapere che la produzione a Predosa si fermerà a partire da novembre e la
chiusura definitiva dello stabilimento è prevista nei primi mesi del 2018.È
scattato lo sciopero ma, come al solito, è servito solo per salvare la faccia
ai sindacati che, in verità, hanno chinato il capo ai diktat dell’azienda
facendo finta di fare gli interessi dei lavoratori. Continua a leggere…….
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