Diritto di cronaca e rispetto della legge

MAURIZIO MOLINARI
La vicenda che ricostruiamo qui è avvenuta ad un giornalista de “La Stampa” e dunque appartiene ad ognuno dei nostri lettori. Gianluca Paolucci ha trovato una notizia, l’ha scritta, è stato accusato di averne identificato gli elementi violando la legge, ha subito sequestri di documenti e perquisizioni, ed infine ha ricevuto - assieme al giornale - le scuse del procuratore della Repubblica Armando Spataro.  
Tutto è avvenuto nell’arco di 19 giorni, mettendo alla prova il delicato, e necessario, equilibrio fra giornalismo d’inchiesta e rispetto della legge. L’errore investigativo compiuto ai danni di Paolucci, agevolato anche da una non completa restituzione di tutto il materiale in possesso, ha minacciato di innescare un pericoloso corto circuito fra carta stampata e giustizia. Ed il fatto stesso che sia avvenuto, nei locali della nostra redazione, costituisce un campanello d’allarme.  

Ma la conclusione della vicenda è di tenore opposto: premia il lavoro tanto dei reporter che difendono il diritto di cronaca quanto dei magistrati che hanno saputo correggere l’errore. Ecco perché questo episodio, che avrebbe potuto degenerare in una grave lesione della libertà di stampa, si è trasformato invece nell’esempio opposto.  





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