“Così cooperazione a rischio”. Il monito di Minniti a Vienna

Il ministro: “Iniziativa unilaterale, attendiamo la retromarcia”
ANSA
Il ministro Marco Minniti
Pubblicato il 17/08/2017
FRANCESCO GRIGNETTI ROMA
Preso in contropiede dall’annuncio austriaco, il ministro Marco Minniti non ha tardato a reagire. «Una decisione ingiustificata», il suo primo commento. Il ministro dell’Interno, cui non sfugge il peso del prossimo appuntamento elettorale in Austria, e che però non apprezza il continuo stop-and-go che Vienna sta mettendo in scena quanto al Brennero, si aspetta l’ennesima retromarcia.   
Il malumore italiano risuonerà presto a Vienna. Il titolare del Viminale ha deciso infatti di attivare in questa fase i canali della diplomazia parallela: all’ufficiale di collegamento della polizia italiana in Austria è stato affidato il compito di far presente ai colleghi d’oltralpe che così proprio non va e che anzi iniziative unilaterali come quelle di queste ore «rischiano di pregiudicare il positivo lavoro di cooperazione che quotidianamente viene svolto e che sinora ha prodotto eccellenti risultati». 
La cooperazione quotidiana, già. Sul tavolo del ministro sono stati immediatamente prodotti i numeri del contenimento dell’immigrazione clandestina di qua e di là del confine.
Dal dossier risulta che sono tanti quelli che l’Italia ha doverosamente ripreso sulla base del Regolamento di Dublino - cioè trovati a vagare per il territorio austriaco dopo che sono sbarcati, sono stati registrati, e hanno presentato domanda di asilo politico in un hotspot in Italia. Ma il vero fenomeno che forse in Austria sottovalutano è che sono più i clandestini che cercano di entrare in Italia di quelli che provano ad uscirne: nei primi sette mesi del 2017, alla frontiera italo-austriaca è stato inibito l’ingresso sul territorio nazionale a 1200 cittadini stranieri, «a riprova del trend dei movimenti migratori dall’Austria verso l’Italia».

Nel marzo scorso, peraltro, il ministro dell’Interno austriaco, Wolfgang Sobotka, aveva annunciato ufficialmente l’intenzione del governo di Vienna di accettare richiedenti asilo da Grecia e Italia per rispettare le regole europee sulla «relocation». Parole vane. A tutt’oggi, secondo gli ultimi dati aggiornati dal Viminale, l’Austria non figura tra i 18 Paesi che hanno accolto richiedenti asilo.  


«Al Brennero c’è una situazione tranquilla che non giustifica assolutamente le annunciate misure d’emergenza», sono ancora le parole di Minniti. Il ministro sa bene che le elezioni austriache sono alle porte e che lo spauracchio dell’immigrazione clandestina agita gli animi: una volta s’annunciano i muri; poi i carri armati; stavolta, i soldati a presidiare i treni. Regolarmente le annunciate misure straordinarie si sgonfiano dopo due giorni di titoli sui giornali. Anche stavolta il ministro Minniti si attende qualcosa del genere. A Vienna sarà chiarito che di questo passo possono dire addio alla cooperazione quotidiana tra polizie. E non è detto che sia l'Italia a pagare il prezzo più pesante. 

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