AD AMATRICE, Tania Scavolini

by, Tania Scavolini
scrissi questa poesia lo scorso anno commossa per le vittime del terremoto del nostro centro Italia,ma anche un po' provocatoria pensando che tanti crolli e di conseguenza vittime potevano essere evitate, se ci fosse più sicurezza nelle costruzioni, più controllo negli abusi edilizi come è successo ora ad Ischia.
preghiamo di meno, ma facciamo rispettare la legalità

AD AMATRICE
Sanguina il ventre del paese
le viscere contorte
intorno all’ultimo crollo,
come scene già viste
di amaro protocollo.
Tra macerie di silenzio
qualche ultimo grido
e poi il nulla della morte.
Disperarsi,
comprendersi,
amarsi
e poi solo ripartire
senza polemiche,
senza diatribe
anche se un pensiero corre
da più parti:
"più prevenzione
meno morti e distruzioni...

Meno disperazione"
Ma ora parlare non serve
se per tanti di voi
non c’è più un sorso di vita,
e se di tanti borghi
ormai non c’è più colore.
Abbiamo vissuto la calamità
solo da lontano,
ma uniti siamo nel dolore,
la commozione
è la sola spettatrice.
30 agosto 2016
Tania Scavolini
in foto: scuola di Amatrice "ristrutturata" nel 2012






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