Tornano i costruttori di macerie: giù le mani dalla cittadella

Alessandria (Max Corradi) – Gira voce che la cittadella di Alessandria sia pericolante in più punti. Qualcuno l’ha anche scritto da qualche parte, ma non è vero. Ciò potrebbe essere il frutto dello stesso allarmismo che è servito a far digerire alla gente la demolizione del vecchio ponte che invece era talmente robusto da avere smorzato senza fare una piega un paio di bombe alleate che gli si sono conficcate dentro nel 1944 senza neppure incrinarlo.A lanciare il grido d’allarme, secondo qualche cronista, sarebbe stata l’ingegnere Maria Luisa Musa di Sale, una professionista seria e intelligente, nel corso di un incontro organizzato dal Rotary Cub di Alessandria, presieduto da Francesco Musante. Musa, secondo l’incauto cronista, avrebbe espresso preoccupazione per le condizioni della fortezza sabauda per cui si richiederebbe un’immediata messa in sicurezza.Nasce il sospetto che si monti un caso per mettere in moto i soliti costruttori di macerie che hanno già devastato abbastanza la nostra città, che ora sono alle prese con l’ultimo boccone, la cittadella appunto, di cui però non si sa bene cosa fare, un po’ come per il terzo valico che non si sa ancora se servirà per il trasporto merci (Tac) o viaggiatori (Tav).
Insomma, la parola d’ordine è: demoliamo, qualcosa poi si farà.Purtroppo per loro, i costruttori di macerie intendo, la cittadella è di una robustezza a prova di bomba e, a parte l’ailanto che buca i tetti e un po’ di umidità, tutto sta in piedi magnificamente.A confermarlo è la stessa ingegnere Maria Luisa Musa che, dopo aver letto l’articolo in cui si cita il suo presunto grido di allarme per l’imminente crollo della storica struttura militare settecentesca, smentisce con forza e scrive al giornale on line che ha pubblicato la falsa notizia: “Buongiorno, quanto sopra scritto non risponde a quello che è stato da me espresso nella serata di lunedì: il bastione S.Antonio non sta ribaltando, è presente un meccanismo locale di rotazione su due delle piglie; gli edifici sono lesionati in modo anche diffuso, ma non sono a rischio crollo imminente. Il rischio di crollo riguarda le due porzioni superiori dei due bastioni settecenteschi”.Insomma, cari e ben conosciuti costruttori di macerie, non la raccontate più come una volta perché per fortuna ci sono giornali come questo che scrivono la verità. La cittadella resta lì e non crollerà, mentre il Comune di Alessandria non deve neppure sfiorarla perché il ministro Franceschini, da noi interpellato due anni fa poco dopo il nostro esposto in Procura che ne ha evitato lo scempio (è sparito tutto, perfino il progetto del ponte), l’ha sfilata dalle grinfie dei soliti noti e l’ha consegnata nella mani della sovrintendenza.



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