Roma a secco, il piano non decolla . Commercianti sul piede di guerra

Albergatori e negozianti: «In caso di stop danno incalcolabile». Il Pd contro Acea e l’amministrazione Raggi: basta fare melina
ANSA
Una fontanella pubblica in piazza del Pantheon a Roma: per la siccità il Comune vuole chiudere i caratteristici «nasoni»
FEDERICO CAPURSO, ANDREA CARUGATI ROMA
Corsa contro il tempo a Roma per evitare il razionamento dell’acqua, con turni di 8 ore al giorno per circa 1,5 milioni di cittadini. La domenica sembra non aver portato consiglio, e tra Comune, Regione e Acea ancora non solo non è spuntata una soluzione, ma non è neppure stato fissato un incontro. In Campidoglio si continua a ritenere che la partita sia tra Acea e Regione (che ha emanato l’ordinanza con cui tra cinque giorni si interromperanno i prelievi dal lago di Bracciano). In Regione si ripete di aver solamente rispettato la legge, e si indica nel Comune (che controlla Acea al 51%) l’attore principale per uscire dall’impasse. Anche dai vertici di Acea - di recente nominati dalla giunta Raggi - fanno sapere di essere risoluti nel voler seguire le regole e che per questo osserveranno l’ordinanza della Regione e che proprio per questo, l’unica conseguente soluzione adottabile sarà il razionamento dell’acqua. Ma il piano secondo il quale verranno divise le zone della Capitale e gli orari di chiusura dei rubinetti è ancora sul tavolo dei tecnici di Acea, ma sembrerebbe che ospedali, ambasciate e altri edifici sensibili saranno comunque tutelati... continua su: http://www.lastampa.it/2017/07/24/italia/cronache/roma-a-secco-il-piano-non-decolla-commercianti-sul-piede-di-guerra-lM6b4yW7OIVCQxdbb5v7GL/pagina.html


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