Nella contrada dei Guardainfanti, Michela De Liquori
Nella contrada dei Guardainfanti
i vessilli sono iris sbiaditi.
La mia anima passa veloce
tra lo spazio ristretto di visioni contrapposte.
L’ombra fredda,
razionale,
sprovvista di porte parallele
per vie d’uscita o amori in corso.
I carillon impazziscono nella luce rosata,
rosolata delle passioni violente.
Nella città senza controllori del tempo
la mia anima passa veloce,
scivolando leggera tra un corpo e l’altro,
eludendo l’ordine dei livelli.
Con le ciglia abbassate
stempero il passato e il futuro
come in un acquerello naif.
Nel prisma dei colori nego ogni altra sfumatura
dando respiro al verde smeraldo
che annega in me.
i vessilli sono iris sbiaditi.
La mia anima passa veloce
tra lo spazio ristretto di visioni contrapposte.
L’ombra fredda,
razionale,
sprovvista di porte parallele
per vie d’uscita o amori in corso.
I carillon impazziscono nella luce rosata,
rosolata delle passioni violente.
Nella città senza controllori del tempo
la mia anima passa veloce,
scivolando leggera tra un corpo e l’altro,
eludendo l’ordine dei livelli.
Con le ciglia abbassate
stempero il passato e il futuro
come in un acquerello naif.
Nel prisma dei colori nego ogni altra sfumatura
dando respiro al verde smeraldo
che annega in me.
Michela De Liquori
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