Lo stalking? Per lo Stato non esiste

Uno Stato che non ci tutela non è lo Stato che ci meritiamo.
Questo è il comunicato della Cgil con cui siamo venute a sapere della depenalizzazione del reato di stalking.
Solo qualche giorno fa Ester è stata uccisa dal suo stalker, un uomo che la perseguitava da anni e che aveva denunciato diverse volte senza risultato.
STALKING: REATO CANCELLATO, È UNA VERGOGNA NEL PAESE DOVE UNA DONNA VIENE UCCISA OGNI DUE GIORNI
Lo Stato non può tradire le donne due volte, prima esortandole a denunciare e poi archiviando le denunce, o peggio, depenalizzando il reato di stalking. A una settimana dall’efferato femminicidio della oncologa Ester Pasqualoni, uccisa dallo stalker contro il quale aveva presentato due denunce, entrambe archiviate, scopriamo che nella legge di riforma del codice penale, approvata il 14 giugno 2017, si prevede l’introduzione di un nuovo articolo: il 162 ter, che prevede l’estinzione dei reati a seguito di condotte riparatorie. Uno di questi reati è lo stalking.

Senza il consenso della vittima l’imputato potrà estinguere il reato pagando una somma se il giudice la riterrà congrua, versandola anche a rate. La denuncia arriva da Loredana Taddei, Responsabile nazionale delle Politiche di Genere di Cgil, Liliana Ocmin, Responsabile del coordinamento nazionale donne Cisl e da Alessandra Menelao, Responsabile nazionale dei centri di ascolto della Uil.
Si presume inoltre che la legge sia estesa a tutti i reati contro la persona che prevedono una pena di 4 anni di condanna.
Un’assurdità di una gravità assoluta, peraltro in totale contrasto anche con la Convenzione di Istanbul.
Quante donne uccise o perseguitate dobbiamo contare dopo che questa nuova norma verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale? Indipendentemente dalla volontà della vittima basterà al reo (come se fosse al mercato a comprare della carne fresca) presentare un’offerta risarcitoria che sia congrua per il giudice e, magia delle magie, il reato verrà estinto.
Il reato di stalking non può essere depenalizzato in un paese come l’Italia dove ogni due giorni viene uccisa una donna e che ha registrato, nel 2016, 120 femminicidi. E dove evidentemente non c’è la volontà politica di combattere questa mattanza.
Roma, 27 giugno 2017 
Mobilitiamoci contro questa assurdità. Tutte insieme.
Nessuno può fare politica sulla nostra pelle.
Lo dobbiamo a Ester e a tutte le vittime inascoltate.


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