Livorno capitale degli sfratti: il grattacielo fantasma diventa la Torre dei senza casa. Nogarin: “Da soli non ce la facciamo”

Un palazzo di 19 piani costruito e abbandonato quasi subito, un tempo sede dell'Agenzia delle Entrate, è all'asta da dieci anni ma nessuno lo vuole. Così è diventata la casa di chi non ce l'ha. Ci vivono quasi 60 famiglie che si autogestiscono: riunioni, spese condivise, manutenzione. La città toscana, ancora "malata" per la crisi, sale e scende dal podio degli sfratti per morosità, ma le case popolari non bastano mai. Il Comune le prova tutte (compresa la lotta agli abusivi), ma chiede aiuto alla Regione e allo Stato
I giochi dei bambini – i tricicli, le piccole auto con gli occhioni – sono in fila lungo le pareti di un sala che un tempo dev’essere stata d’attesa, il dottore la riceve tra poco. Amir vive in direzione, ha scritto il suo nome sul nastro adesivo appiccicato sulla vecchia targa del direttore che non c’è più. Il parcheggio delle bici è fuori dal vecchio androne, dove i cartelli affissi al muro indicano uffici che sembrano evacuati per un’emergenza: a destra la “ricezione documenti”, a sinistra la “bollatura dei registri”. Sulla porta d’ingresso, con uno spray nero, hanno scritto a caratteri giganti: chiudere sempre la porta. Ogni tanto la porta si apre e arriva una nuova famiglia, che si porta dietro vestiti, qualche mobile, dignità. A Livorno, quartiere della Cigna, periferia nord, un grattacielo senza vita è diventato il grattacielo dei senzacasa. Erano 70, poi cento. Ora sono 220, quasi 80 hanno meno di 18 anni. Prima hanno occupato solo il piano in cui stava l’Agenzia delle Entrate. Ora i panni stesi sventolano fino al sesto dei 19 piani. Le famiglie che vivono nella Torre dei senzacasa sono 56: livornesi, romeni, senegalesi, albanesi, marocchini. Gianfranco, Iaho, Amir. “Cigna occupata e antirazzista” mette in chiaro un graffito poco artistico ma ornato della falce e del martello. Continua a leggere…..


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