Lavoratori esposti all’amianto, prepensionamenti bloccati da sette mesi perché manca una firma
L'ultima legge di
Bilancio ha ampliato la platea dei beneficiari delle pensioni di inabilità:
bastano cinque anni di contributi. Le quasi 3mila persone con patologie come
carcinomi o mesoteliomi hanno festeggiato. Ma la novità è lettera morta perché
ancora non ci sono le norme attuative. L'Inps dà la colpa al ministero del
Lavoro, lo staff di Giuliano Poletti nega e chiama in causa la Corte dei Conti
L’Inps dà la colpa al ministero del Lavoro, che
“dopo 7 mesi ancora non emana i decreti attuativi”. Lo staff di Giuliano
Poletti nega e sostiene che manca solo la firma della Corte dei Conti. Quanto
tempo ci vorrà? Chi può dirlo. Intanto quasi 3mila persone gravemente malate
per aver lavorato a contatto con l’amianto aspettano. L’ultima legge di
Bilancio consente loro di ottenere il prepensionamento anche se hanno pochi
anni di contributi versati. Ma senza decreti attuativi quella possibilità resta
lettera morta. Così loro aspettano. Da sette mesi. Una perdita di tempo che gli
ammalati di carcinomi o mesoteliomi da esposizione all’amianto non si possono
certo permettere. Molti, poi, non ce la fanno proprio più ad andare in fabbrica
o al cantiere tutte le mattine, magari tra una sessione di chemio e l’altra.
Spesso fanno fatica perfino ad alzarsi dal letto, hanno l’affanno dopo appena
una rampa di scale. Continua a leggere……..
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