L’AFRICA CON GLI OCCHI A MANDORLA. LA PRESENZA MILITARE CINESE CAMBIA GLI EQUILIBRI GEOPOLITICI GLOBALI

(di Giampiero Venturi)
14/07/17 
Il continente nero si fa sempre più giallo. Se prima la penetrazione del gigante asiatico in Africa si limitava all’aspetto economico (e conseguentemente politico), ora le regole del gioco cambiano: Pechino muove i soldati e si appresta a ufficializzare il suo nuovo ruolo di potenza globale.
Lo spunto per l’importante appunto geopolitico lo offre Gibuti, piccolo Stato del Corno d’Africa, dove la Cina ha iniziato a costruire una base militare permanente.
Gibuti è uno staterello grande come l’Emilia Romagna, con meno di 900.000 abitanti. La posizione strategica sul Corno d’Africa all’imbocco del Mar Rosso ne fa però un Paese chiave dal punto di logistico sia per il controllo dei traffici marittimi tra Asia ed Europa, sia con riguardo alle capacità di proiezione verso l’Oceano Indiano e la Penisola Arabica.
La corsa ad occupare un posto al sole nel Paese è iniziata con l’indipendenza del 1977. All’eredità coloniale dei francesi, presenti oggi con 2000 uomini di Legione Straniera e forze speciali, si sono aggiunti nel 2001 gli americani, che nell’ex struttura legionaria di Camp Lemonniermantengono una forza di 4000 unità. Oggi Gibuti è l’unica base USA permanente nel continente, sede tra l’altro del Combined Joint Task Force - Horn Africa che sovrintende ad operazioni in tutta l’Africa.

La crescente minaccia jihadista ha ulteriormente incrementato nel tempo l’interesse per Gibuti: nel 2011 sono arrivati i militari giapponesi, per la prima volta in una base fissa lontana da casa dal 1945; nel 2013 arriviamo anche noi, col tricolore che torna in Africa Orientale su una struttura creata appositamente per 300 militari.
Così come altri Paesi (Germania e Spagna sono presenti ma non in pianta stabile) quasi tutte le guarnigioni militari straniere a Gibuti hanno però l’unico obiettivo di supporto alle operazioni di contrasto della pirateria lungo le cose del Corno d’Africa. 
Gli unici Paesi che nel Paese africano mantengono un interesse strategico indipendente dalla minaccia terroristica, erano infatti fino a ieri solo la Francia e gli USA. L’arrivo dei cinesi cambia le carte in tavola... http://www.difesaonline.it/geopolitica/tempi-venturi/lafrica-con-gli-occhi-mandorla-la-presenza-militare-cinese-cambia-gli


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