La rivoluzione che serve alla sinistra

Pubblicato il 18/07/2017
GIOVANNI ORSINA
La sinistra italiana ha tutta l’aria di star sulla soglia d’un rivolgimento radicale. La svolta potrebbe forse avvenire prima delle prossime elezioni, o magari dopo, né si sa bene dove porterà. Mi sembra tuttavia difficile che l’assetto esistente possa durare ancora a lungo.  
Le ragioni dell’instabilità corrono lungo tre cerchi concentrici: l’ideologia, il partito, il leader. Il cerchio più largo non è soltanto italiano: la sinistra è in difficoltà pressoché ovunque, perché sono venute meno le parole d’ordine con le quali, fra gli Anni Settanta e i Novanta del secolo scorso, aveva risposto al tramonto della tradizione progressista novecentesca, della classe operaia e del welfare state. 
A voler molto semplificare, quelle parole d’ordine sono due, cosmopolitismo e diritti. E non funzionano più perché è entrata in crisi l’antropologia sulla quale si fondano. Un’antropologia ottimistica fatta di tolleranza, solidarietà, fiducia nel prossimo e nel futuro, identità pacifiche e compatibili l’una con l’altra. .. continua su: http://www.lastampa.it/2017/07/18/cultura/opinioni/editoriali/la-rivoluzione-che-serve-alla-sinistra-UBQDn9C6xurkrpMT18gDqL/pagina.html






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