La Cina sceglie Trieste: Genova addio, il Terzo Valico è ormai inutile
Genova (Nicola Giordanella, da genova.erasuperba.it)
– Il Terzo Valico sembra essere scomparso dagli ordini del giorno della grande
politica nazionale e globale, e il suo futuro potrebbe essere a rischio per le
scelte strategiche di Pechino, ma non solo. Uno dei più grandi progetti
infrastrutturali del Paese sta facendo fatica a trovare spazi di “luce
mediatica” sia a livello locale che a livello nazionale. I lavori nei cantieri
sono praticamente al palo e la grande economia globale, che invece non si
ferma, da qualche settimana ha inserito prepotentemente in agenda la nuova via
del commercio cinese che, tra le altre cose, pare non essere interessato al
porto genovese, depotenziando indirettamente il senso e l’opportunità del Terzo
Valico.
TERZO VALICO, CHI
L’HA VISTO?
Come era ovvio, in tempi di campagna elettorale i
temi considerati “grandi classici” per il palcoscenico genovese hanno avuto
tutti il loro momento. Il Terzo Valico, argomento in agenda elettorale da
almeno vent’anni, è stato un tema dibattuto e discusso, ma sempre sulle
barricate delle posizioni contrapposte tra i favorevoli e contrari all’opera. E
nemmeno troppo. Durante la corsa alle urne non si è mai presa in considerazione
la “prospettiva Paese” né tanto meno quella mondiale. Tanto da chiedersi se
esistono veramente queste prospettive.
Il primo dubbio a riguardo lo ha
sollevato indirettamente lo stesso ministro Graziano Delrio, che il 26 aprile
scorso, intervistato da un giornale nazionale, sul tema ha dichiarato che per
rilanciare il porto di Genova le priorità sono tre: nodo ferroviario, Gronda e
nuova diga portuale. E il Terzo Valico? Si potrebbe pensare che sia dato per
scontato, ma altre notizie non sembrano confermare questa ipotesi. Come è noto,
infatti, il 31 maggio scorso, in audizione informale al Senato, il commissario
Cociv Marco Rettighieri, subentrato alla guida del consorzio dopo la
“decapitazione” della dirigenza a seguito delle inchieste per infiltrazioni
mafiose, ha detto che la maggior parte dei lavori vanno riaffidati e che si
deve lavorare nuovamente sui bandi. In altre parole i lavori oggi sono
praticamente fermi, a data da destinarsi. Ma le notizie più esplosive arrivano
da lontano. Continua a leggere…..
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