Il dramma degli immigrati. Gli sbarchi nei porti italiani. Il rigetto da parte dell'opinione pubblica, Alfio Brina,

Alfio Brina, da:  http://www.cittafutura.al.it/
Il Piano Triton ha sostituito l’operazione “Mare nostrum” nel presidio dei flussi migranti. Entrato in funzione il 1° novembre del 2014, prevede contributi volontari da parte di 15 dei 28 paesi membri dell’UE.
In questi anni i fondi che l’Italia ha ricevuto per la gestione dei flussi migratori sono stati ingenti, come riportato da un recente servizio del settimanale L’Espresso.
I fondi di emergenza a favore dell’Italia messi a disposizione dalla Commissione Ue ammontano a 38,2 milioni di euro, di cui 13,5 milioni al ministero dell’Interno per sostenere progetti volti a rafforzare il controllo delle frontiere, i servizi sanitari, i processi di mediazione linguistica e culturale, cui si aggiungono altri 2,5 milioni di euro per interventi rivolti ai minori non accompagnati; 16,7 milioni di euro al Ministero della Difesa e 5,5 milioni alla Guardia costiera per migliorare le operazioni di controllo e salvataggio in mare. Gli aiuti si aggiungono ai 592,6 milioni di euro già assegnati all’Italia tramite i programmi nazionali dall’Isf e dall’Amif.
A questi si aggiungono le risorse relative ai programmi operativi cofinanziati dai fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014 – 2020, di 280 milioni di euro per attività di trattenimento, accoglienza, inclusione e integrazione degli immigrati, oltre a quelle già stanziate pari a 320 milioni per il 2017.

Da non sottovalutare i fondi Ue pari a circa 15 miliardi di euro per il periodo 2014 – 2020 assegnati al programma di finanziamento per i progetti nell’ambito della politica europea di vicinato e di altri 19 miliardi di euro assegnati allo Strumento per la cooperazione allo sviluppo. Inoltre è in arrivo da parte di Bruxelles per Roma un nuovo finanziamento per 52,21 milioni di euro per assistenza sanitaria, legale e materiale dei migranti in questa nuova estate di arrivi.
Stando ai dati forniti dall’Unhcr, nel 2016 i migranti arrivati in Italia sono stati 181.405 contro i 153.843 del 2015. Per il 2017 si prevede un flusso maggiore rispetto allo scorso anno.
Nel 2015, la Germania da sola ha accolto circa 1 milione di persone, l’80 per cento delle richieste d’asilo presentate in tutta Europa. Non siamo i soli a sostenere lo sforzo
Con la missione Triton, il Governo italiano ha voluto gli sbarchi sulle nostre coste, nella presunzione che – al pari degli anni passati – i migranti utilizzassero l’Italia come base di transito per raggiungere altri paesi dell’Europa e dell’America (USA e Canada).
Il Governo non poteva immaginare un flusso migratorio di tali proporzioni e più in generale che gli altri paesi europei ponessero il blocco alle loro frontiere.
Il fenomeno viene inoltre enfatizzato dalla TV e dai mezzi di comunicazione.
La presenza fisica di questi nelle nostre città accresce la paura e la preoccupazione da parte  dell’opinione pubblica. Si allarga così un clima di rigetto, alimentato da campagne antimigratorie messe in atto da parte delle forze di destra che vanno da Grillo a Salvini, da Berlusconi alla Meloni, coalizzate su un fronte antigovernativo e anti Renziano.
Il problema è diventato esplosivo tanto più con l’approssimarsi delle elezioni politiche previste per l’autunno o al massimo per la prossima primavera.
Il centrosinistra, dilaniato, per altro, al proprio interno - incapace di definire una proposta politica che dia alle diverse anime una prospettiva unitaria - rischia di non riuscire a reggere l’urto da solo, né basteranno, in questo caso, le prediche di Papa Francesco sulla misericordia, né il sostegno spirituale del Vaticano.
I temi dell’accoglienza e della solidarietà non hanno presa contro il malessere sociale, le paure e le incognite sul futuro determinate dal permanere di una ripresa troppo lenta, da una disoccupazione ancora alta e dall’estendersi di nuove povertà tra i nostri connazionali.
Per contrastare i rozzi ma penetranti slogan della destra, il centrosinistra deve mettere in campo, insieme all’Europa, una politica propositiva di aiuto ai Paesi Africani che consenta di allentare la pressione sulle nostre coste e soprattutto di abbandonare posizioni di rassegnazione, che manifestano una totale impotenza di fronte ad un dramma epocale come l’emigrazione.


Commenti

Post più popolari