Il Decreto per il Mezzogiorno dimostra la schizofrenia del Governo

(di Giovanni Mauro - opinione.it) - Il Meridione d’Italia avrebbe meritato una maggiore attenzione dall’Esecutivo. L’impianto del cosiddetto “Decreto per il Mezzogiorno” dimostra, con tutta evidenza, la schizofrenia del Governo Gentiloni.
Il decreto prevede l’esclusiva crescita delle due uniche Zes (Zone economiche speciali) previste: Gioia Tauro e Napoli. Siamo lontani dallo sviluppo diffuso del Mezzogiorno che invoca Gentiloni. La verità è che sono stati adottati i patti con la Regione Calabria e con la Regione Campania siglati dal Governo Renzi. Purtroppo, oltre al master plan che prevede unicamente il sostegno e lo sviluppo dedicato a quelle terre, non c’è altro da registrare. Mancano misure in favore della pesca, del turismo e del commercio dell’intero Mezzogiorno.
Questo atto dimostra, in maniera lampante, l’insipienza del Governo in tema di sostegno al Sud. E certifica, soprattutto, una sfacciata presunzione dell’Esecutivo che, con un atto di protervia, esclude totalmente l’aiuto alle micro, piccole e medie imprese meridionali. L’ennesimo esempio di colpevole ignavia dell’Esecutivo è rappresentato dalle “Vie della Seta”, che, in Italia comprenderanno soltanto i porti di Livorno e Trieste. Si tratta di scelte che ritengo assolutamente sbagliate. La mia valutazione non è troppo dissimile da quella del presidente dello Svimez Adriano Giannola.

Infatti, quelle due città portuali sono prive di retro porti. Per cui è impossibile consentire l’approdo delle merci. Come sostengo da tempo, la Sicilia potrebbe rappresentare la piattaforma logistica ideale del Mediterraneo. Porti come quelli di Catania, Augusta e Palermo sono largamente superiori, per transito di merci e profilo logistico, a quelli di Livorno e Trieste. In buona sostanza, credo fermamente che le Vie della Seta dovrebbero invertire la loro rotta, in direzione Sud.
L’Esecutivo si mostra sensibile, a parole, per la salvaguardia dell’ambiente, intervenendo sul problema dell’acqua alta di Venezia, ma, alla prova dei fatti, non tiene conto dell’impatto ambientale che le grandi navi mercantili indiane e cinesi potranno avere sui porti di Livorno e Trieste. Si rischia un inquinamento del mare di portata storica.
Il Decreto per il Mezzogiorno desta un’impressiona analoga a quella suscitata dalla “Manovrina”. In quel caso, come in questo, il Sud continua a pagare le scelte di un Governo nazionale nemico delle esigenze meridionali. È sotto gli occhi di tutti una mancanza di visione del futuro per il nostro Paese. L’Esecutivo non ha a cuore un autentico progresso del Meridione d’Italia. L’interesse è volto solo alle logiche di tipo imprenditoriale e finanziario, anziché a quelle che determinano uno sviluppo complessivo.
Frattanto, le nostre imprese, soprattutto agricole, continuano a subire la concorrenza sleale internazionale, nel disinteresse generale. Com’è noto, i governi di centrosinistra sono dediti solo all’alta finanza e alle banche. E, piuttosto che incentivare l’accesso al credito, mostrano interesse a risolvere esclusivamente i problemi di ripianamento degli istituti bancari. Ma di finanza non si vive. Con la finanza si arricchiscono pochissime persone. Solo il lavoro e la produzione possono salvare il nostro Paese. E in Italia, anche se il Governo non vuole comprenderlo, il reddito viene prodotto dalle famiglie e dalle piccole e medie imprese.
E, mentre il Governo discetta, solo in apparenza, dei massimi sistemi, cala il silenzio su un altro problema di straordinaria importanza come quello relativo alle aste giudiziarie. Intere famiglie, soprattutto al Sud, a causa di drammatiche contingenze economiche, si trovano improvvisamente private della propria abitazione, perché non riescono a coprire i debiti contratti con le banche.
D’altro canto, gli istituti di credito che si trovano in difficoltà vengono prontamente salvati dai governi “progressisti”. Sono convinto che su tali questioni non si debba assolutamente abbassare la guardia. Mi chiedo, in ultima analisi, il perché di questo allarmante strabismo. A mio avviso, nel Governo operano forze in totale contraddizione le une con le altre. La mano destra non sa mai cosa fa la sinistra.







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