Dove, Giuseppe Scolese

Dove
Dove sono i lupi che frugano fra la neve, le belle scarpine immacolate e i tizzoni ancora accesi.
Fra le rovine dei mal tenuti boschi, attorno al fiume, in un proliferare dì rifiuti urbani e dì preservativi, dove i topi e le tope, del genere maschile e femminile, accendono i vasti e neri copertoni dì transumanza.
La pelle sotto il sole dì un' estate da cartolina,
col sudore e il piscio dei vecchi sporcaccioni in pensione, che fanno il giro dei mulini smessi, come alla processione del venerdì sera.
E mai che abbiano pensato dì raccogliere le molte solitudini dei senza speranza, dei senza tetto o lavoro, dei senza benedizione. Perché la noia è una sorgente pericolosa, e il fiume Tempo è già passati oltre ogni fragile speranza.
C'è ancora qualcuno che suona una canzone con la chitarra, e le belle serate estive vanno a finire nel bidone della municipalizzata che raccoglie le storie dì tutti o dì quasi tutti, in una immensa e produttiva raccolta differenziata.
Per ritrovare poi ai margini del bosco la bicicletta rotta e il rossetto e i rimmel della
dispensatrice d'amore a buon mercato, o il
taccuino degli appunti dì un mancato pagamento, dì un debito segnato li, ad aspettare che venga il suo tempo.


Giuseppe scolese

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