CALDO AFRICANO, Paolo Lai


CALDO AFRICANO
Le strade bagnate dal caldo africano
varca i confini senza passaporto Italiano
L'aria e calda, la pelle suda,
oleosa come l'olio di cocco
luminosa come le lucciole.
Cerchi il fresco,
in un rinfresco di granita e gelato,
nelle spiagge impatta
il tormentone dell'estate
al duo di Rovazzi e Morandi
al ritmo di:
mi fai volare, mi fai volare.
Ma questo caldo africano
lascia poco spazio alla fantasia,
Il ritornello al massimo può fare cosi:
Mi fai sudare,mi fai sudare.
Il sole cuocente
si fa sentire
sull'asfalto rovente
le ruote delle biciclette lasciano solchi,
i gommoni tracciano nuove rotte sul mare,
le coscienze ferite e sofferenze.
Dal mare evaporano lacrime di sangue,
la terra screpolata e sofferente
deturbata dalla propria identità.
È già!
L'universo sta mutando,
il mondo sta cambiando,
le stagioni vanno incontro
ad un destino che non gli appartiene .
LAI PAOLO




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