Brasile, ex presidente Lula condannato a 9 anni e sei mesi per corruzione

Condanna in primo grado per l'ex capo dello Stato, imputato nell'inchiesta 'Lava Jato', la Mani Pulite del paese sudamericano, è stato interdetto 19 anni dai pubblici uffici
Luis Inacio Lula da Silva, l'ex presidente brasiliano, è stato condannato in primo grado a nove anni e sei mesi per corruzione in uno dei processi dell'inchiesta 'Lava Jato' - la Mani Pulite del paese sudamericano, lo scandalo per i fondi neri del colosso petrolifero Petrobras - nei quali era imputato. La sentenza è stata letta dal giudice Sergio Moro, responsabile delle indagini sulla trama di corruzione legata alla compagnia petrolifera statale. Lula è stato dichiarato colpevole di corruzione attiva, passiva e riciclaggio di denaro. Lula è stato inoltre interdetto dai pubblici uffici per 19 anni. La decisione tuttavia entra in vigore solo una volta esauriti tutti i gradi di giudizio. In base alla legge sulla 'Ficha Limpa' (Fedina Pulita) sarebbe dunque ineleggibile solo se nel frattempo venisse condannato anche da un organo collegiale.L'ex presidente (71 anni) non verrà portato in carcere finché la condanna non verrà confermata in appello ma a questo punto diventa molto difficile che Lula possa ripresentarsi, come aveva già deciso di fare, alle elezioni presidenziali previste per l'ottobre del prossimo anno. La condanna emessa dal giudice Moro riguarda il primo caso nel quale Lula è stato coinvolto: i lavori di ristrutturazione di un appartamento "triplex", un attico, in una località balneare del litorale di San Paolo, Guarujà. Secondo Moro, circostanza che Lula ha sempre negato, i lavori di ristrutturazione nascondevano in realtà il pagamento di una tangente legata allo scandalo Petrobras di 3,7 milioni di reais (circa un milione di euro). Continua a leggere…


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