Una poesia di Miriam Piga
Una poesia di Miriam Piga
Nemmeno la foglia
appartiene davvero
al suo albero.
Ha più padroni,
ha più nidi
che la accolgono.
appartiene davvero
al suo albero.
Ha più padroni,
ha più nidi
che la accolgono.
Siamo fili esili,
col nervo caparbio.
Siamo corteccia
e mani sconosciute
che reggono il peso,
dita che incidono sul legno
versi d'amore, di odio,
di solitudini.
col nervo caparbio.
Siamo corteccia
e mani sconosciute
che reggono il peso,
dita che incidono sul legno
versi d'amore, di odio,
di solitudini.
Siamo la radice
che appare robusta,
l'uragano che sradica.
L'ombra che esala
il profumo acre della sera.
che appare robusta,
l'uragano che sradica.
L'ombra che esala
il profumo acre della sera.
Cosa siamo, noi?
Siamo figli del ramo,
servi della terra,
ospiti dello spazio
che reca il vento.
Siamo figli del ramo,
servi della terra,
ospiti dello spazio
che reca il vento.
E come il vento,
ci doniamo alle stagioni.
ci doniamo alle stagioni.
Miriam Piga
20/06/2017
20/06/2017
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