Una poesia di Loredana Mariniello

Una poesia di Loredana Mariniello

Non è il letto disfatto
a decretar che
in una notte nefasta
del cuor di una fanciulla
fu compiuto di soppiatto il furto.
Tra le tenebre,
nessun urto
mise in allarme
lei, timida prigioniera,
protagonista
di un imprevedibile ratto.
Ignara del misfatto
si crogiolava tutta
nel suo corpo
per trovar requie
a quel freddo maledetto,
quando d'un tratto
sul viso le spuntò
un sorriso sconvolto
dalla sensuale carezza
sulla morbida bocca
di una mano d'uomo
dagli occhi blu cobalto
che baciandole il volto contratto,
la cinse a sè
per sempre sottraendola
allo squallore di un mondo
brutto e corrotto,

dopo un pò, però,
la lasciò sola
a cantar insieme
agli angeli del Paradiso
e indegno con rammarico
abbandonò quell'Eliso
tanto atteso,
era un demone, lui,
non il principe di un bellissimo sogno,
abortì quell'amore neonato,
ripudiò di inoltrarsi
oltre quello sguardo
perso in un bigio vuoto,
negò di esser la vittima
e non il carnefice
di quel sensuale agguato,
sprangò la porta del cuore
a quella meraviglia
concessagli dal Creato
per paura di esserne inghiottito.



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