Una poesia di Elena Milani
Una poesia di Elena Milani
Son morta che ero bambina
portando a Lei il Dolore,
strappò i suoi capelli
e a me tolse il mio cuore.
portando a Lei il Dolore,
strappò i suoi capelli
e a me tolse il mio cuore.
Erravo con il mio zaino,
cestino peso di niente,
cercando braccia e ginocchia,
l'amore dell'altra gente.
cestino peso di niente,
cercando braccia e ginocchia,
l'amore dell'altra gente.
Di giorno trovavo case
la sera dovevo tornare
nel luogo di appartenenza
fra il nulla che era mia Madre.
la sera dovevo tornare
nel luogo di appartenenza
fra il nulla che era mia Madre.
Io ero peso di piuma
sbattuta fra le incertezze
nutrivo le mie Paure,
mancando care carezze.
sbattuta fra le incertezze
nutrivo le mie Paure,
mancando care carezze.
E poi feci un gran salto
da piccola diventai grande,
bruciai la terra intorno,
in fondo lasciai il mio niente.
da piccola diventai grande,
bruciai la terra intorno,
in fondo lasciai il mio niente.
Son grande , son quasi vecchia,
ma ancora non lascio andare
la triste mia percezione
che tutti fa allontanare.
ma ancora non lascio andare
la triste mia percezione
che tutti fa allontanare.
Quel senso dell'abbandono,
quel mio diffidare in Amore,
che non ha motivo di esistere,
è solo un buco nel cuore.
quel mio diffidare in Amore,
che non ha motivo di esistere,
è solo un buco nel cuore.
La Casa che darà Pace
a questa mia mente stanca
non so se è in costruzione
o solo un'eterna mancanza.
a questa mia mente stanca
non so se è in costruzione
o solo un'eterna mancanza.
Allora ,dico al mio Dio,
di fare crollare tutto
il nido ,la bimba e la casa
e farmi rinascere Nuova.
di fare crollare tutto
il nido ,la bimba e la casa
e farmi rinascere Nuova.
elena
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