Mi usciva l'anima dagli occhi, Loredana Mariniello


"Mi usciva l'anima dagli occhi.
I suoi mi bruciavano",
col capo chino,
rivolto a vecchi spettri,
mi nascondevo il cuore
onde evitar che in esso
egli con quegli specchi
di vetro rotti mi tagliasse
in due il petto ,
divorandomi il cuore.
Non sono mai riuscita
a contenere il mare
d'amore che m'inondava
di sangue le vene,
violenta era l'onda dell'emozione
che in me turbata
non riuscivo a trattenere,
perchè dignitosamente
ho sempre messo a
tacere la mia passione,
ma dinanzi al palesarsi di
quell' affilato sguardo
proprio non
sono mai stata
capace di mentire.
Il sentimento chiuso
in gabbia era un gabbiano
che voleva volare
e la mia ostinata forza
scivolandomi dalle mani
si sgretolava come sabbia
genuflessa al richiamo
di quel superbo austero volere.

Non ho mai avuto
ali abbastanza possenti
atte a librare oltre i limiti
imposti dal mio spazio,
non ho mai osato
spingermi altrove,
varcare il confine,
non volevo abbracciare
il cielo e dopo un pò
ritrovarmi a cadere,
non volevo gioire
e di colpo soffrire,
così, mi sono limitata
ad osservare quella
scia di luce luminosa
e immacolata,
con un salto
non ho colto
la bella stella proibita,
non l'ho mai percorsa
quella strada che
credevo fosse sbagliata,
così non sono cascata
in nessuna profonda buca,
non sono morta
e non mi sono ferita,
ma, forse, a quel tempo,
cercando di salvarmi
" sono scesa dalla mia vita ".
( Incipit tratto da TRISTANA DI BENITO PEREZ GALDOS e chiusa tratta da NOVECENTO DI ALESSANDRO BARICCO)



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