L'ultimo valzer, Giuseppe Pippo Guaragna


L'ultimo valzer
Sono qui
in questa notte d'agosto,
perso nella tristezza
e nel ricordo,
gli occhi alle stelle
un tremito nel cuore.
Ti ho persa
senza una ragione,
per le vie di Vienna,
vecchia dama in disarmo,
e nell'incanto
del Danubio che andava.
Andammo per concerti
e per musei,
venimmo fuori brilli
da birrerie fumose,
nel viale dei tigli
il nostro regno.
Ballammo il valzer
suonato negli slarghi
da orchestrine di strada,
vivemmo intensamente
il nostro tempo,
quello che c'era dato.

Fu un volo di falene,
un bagliore nel cielo,
l'eco lontana
d'un acquazzone estivo,
un riflesso d'argento
s'uno specchio in frantumi.
E poi svanisti
come svanisce un sogno
quando si alza il sole,
né ti cercai.
Non mi resta di te
neanche un nome.

14 giugno 2017

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