Lo Spiffero. Rossa: “Ora rilanciamo Alessandria”

Il sindaco uscente rivendica il merito di aver messo in sicurezza i conti del Comune: "Per governare una città non servono gli annunci impossibili". L'insidia dei Cinquestelle: "Vendono fumo"
Sindaco o sindaca, Rita Rossa come vuole essere chiamata? “Come preferisce, sindaco va benissimo. Non sono queste le cose importanti per chi deve amministrare una città”. La sua collega torinese Chiara Appendino non la pensa così. Lei ci tiene a quel femminile. “Opinione rispettabile. Ripeto sono altre le questioni importanti, i problemi da risolvere. E a Torino non mi pare manchino, purtroppo”.
Cinquantadue anni, laurea in Lettere all’Università di Torino, un padre Angiolinoscomparso nel ’95, figura storica e popolare del socialismo piemontese, presidente del Consiglio regionale alla fine degli anni Ottanta, il sindaco uscente di Alessandria, esponente del Pd sostenuta da gran parte del centrosinistra (compresi gli scissionisti di Mdp, oltre ai Moderati) secondo alcuni sondaggi potrebbe doversela vedere al ballottaggio proprio con il candidato grillino Michelangelo Serra. Per lui sarebbe dovuta arrivare in città, dopodomani, la Appendino. Ha dato buca ancor prima che i fatti di Piazza San Carlo ne scalfissero, e non in maniera leggera, l’immagine della migliore sindaca d’Italia, o comunque la più amata secondo la classifica de Il Sole 24Ore e una buona stampa di cui ha goduto fin dalla sua vittoria su Piero Fassino. “Cosa ho pensato davanti a quella immagini angoscianti? Che fare il sindaco significa assumersi sempre e comunque delle responsabilità, fare scelte per cui talvolta puoi essere criticato, ma devi farle. Le dico una cosa”... continua su: http://lospiffero.com/ls_article.php?id=33841





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