Il ministero della Difesa russo: forse ucciso il leader Isis al-Baghdadi in un raid a Raqqa

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Il Califfo dell’Isis nell’ultima immagine pubblica, apparsa in un video pubblicato il 5 luglio 2014
GIORDANO STABILE INVIATO A BEIRUT
Il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi potrebbere essere stato ucciso in un raid a Raqqa lo scorso 28 maggio. Questa volta la fonte è il ministero della Difesa russa, che sta cercando di verificare la notizia con lavoro di intelligence sul terreno, sempre molto difficile nel territorio controllato dallo Stato islamico. 
In difesa della “capitale”  
Ma le voci che tra il gruppo di dirigenti colpito dai cacciabombardieri di Mosca ci fosse anche l’autoproclamato califfo sono sempre più insistenti. Al-Baghdadi sarebbe arrivato alla fine di maggio per preparare le difese della capitale siriana dell’Isis in vista dell’assalto del guerriglieri curdi appoggiati dagli Usa, come aveva fatto a Mosul fra ottobre e dicembre. 

Fra Iraq e Siria  
Dall’inizio dell’anno è certo che il califfo si è spostato nella zona al confine fra Iraq e Siria, fra le città di Al-Qaim e Abu Kamal. Da questa zona relativamente sicura si sarebbe poi spostato verso il fronte. L’unica prova certa però che sia stata effettivamente eliminato sarebbe l’ammissione dal parte dell’Isis. 


Necessità di una prova  
Il successo del califfo deve essere eletto dal Consiglio della Shura, il massimo organo politico del califfato, composto da 13 persone. Se davvero Al-Baghdadi è morto difficilmente l’Isis lo annuncerà prima di aver scelto un sostituto, operazione complicata nel momento in cui l’Isis è in ritirata su tutti i fronti e rischia il collasso. 

La foto finte  
All’inizio di giugno, dopo che si erano diffuse le prime voci, erano circolato sui social anche foto del presunto cadavere di Al-Baghdadi, poi risultate false. Il califfo è stato dato per morto una dozzina di volte ma è probabile che almeno un raid, nel gennaio del 2016 nella zona di Al-Qaim, lo abbia davvero ferito. Per sei mesi il califfo sarebbe stato in un ospedale, proprio a Raqqa. 

Testimonianza  
Le ultime testimonianze sulla sua presenza nella zona di confine fra Siria e Iraq sono di un mese fa, raccolte da attivisti dell’opposizione siriana. Lo descrivevano come “smagrito, accompagnato da una scorta di soli quattro fuoristrada”. Si sa che Al-Baghdadi tiene un profilo molto basso, si comporta e si muove come un membro di una delle tribù di origine beduina che popolano il medio corso dell’Eufrate. 

Tre anni di califfato  
Al-Baghdadi è nato a Samarra nel 1970 e ha compiuto studi religiosi a Baghdadi. E’ stato imprigionato per alcuni mesi nel 2004 dall’esercito americano ma considerato un islamista di secondo livello e scarcerato. Ha assunto la leadership dell’Isi, Stato islamico in Iraq, nel 2011.  
Nel 2013 lo ha trasformato in Stato islamico dell’Iraq e della Siria, l’Isis, la più pericolosa organizzazione terroristica al mondo, e ha conquistato metà della Siria e un terzo dell’Iraq. Il 29 giugno del 2014 ha proclamato a Mosul la rinascita del califfato e da allora affronta un coalizione mondiale che gli dà la caccia e ha riconquista la maggior parte dei territori in suo possesso. 




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