Il barcé leggero sull’acqua

Pierlorenzo Gatti ha studiato e messo nero su bianco la tecnica di costruzione della tipica imbarcazione da fiume da sempre tramandata col fare più che col dire.
Da buon ingegnere, Gatti tiene alla tecnica e anche alla storia di questo “barchino” che a Pavia si costruisce dalla notte dei tempi e a cui ha dedicato un libro, uscito da pochi mesi.
Si è messo di buzzo buono, osservando e misurando le molte barche custodite nelle rimesse della Canottieri Ticino. Ha preso note, disegnato, a mano e con l’aiuto dei software 3d. Un lavoro di un anno che gli ha permesso di gettare le basi per il primo prontuario di costruzione del barcé pavese.
Così è nata la Dodo e Pierlorenzo Gatti diventa l’ultimo costruttore di barcé.
Sebbene diverse e mai incasellate in alcun manuale, le tecniche di costruzione nelle varie zone – oltre al Ticino, anche il Po fino a Cremona e il Sesia tra Pavia e Vercelli – avevano sempre in comune alcuni elementi come il fondo piatto. Poi ogni costruttore aveva i suoi vezzi e le sue convizioni.
Nel libro c’è un ampio capitolo dedicato ad alcuni personaggi del Ticino. Il professore e sindaco della città(1965-1970) Giovanni Vaccari con il suo barcé “il Vento” ne fu un’autentica icona. Spesso, ricorda Gatti, “era in simpatica polemica sull’esatta posizione da tenere per remare con Marino Valle”. A bordo del suo barcé, anche questo, come quello altri, atipico e personalizzato, Valle raggiunse Venezia e la Svizzera in infiniti raid, spesso in solitaria. Anche lui scrisse un libro,Sul mio Ticino in barcé e in canoa, e continuò a remare fino alla fine. 
da: Oltre newsletter


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