E la coda di cavallo di Francesco Denis Mariano Trocchia


Fra i cespugli e i rami di pensieri
e conclusioni a cui non arriverò
al vento interessa la tua coda di cavallo.
Fa strano dirlo
e appare strano sentirlo.
Il vento brama la tua coda di cavallo
che gli solletichi il naso
e io silente attendo
che quei capelli si poggino
sul tramonto delle ciglia mie
fra le costole e la carotide fiacca
per dirti ciò che penso io
e il vento pure
che lo pensiamo entrambi.
Io sono il vento, non te l’avevo detto?
Gettala quella coda di cavallo
fra i costoni dei mie denti pieni dubbi
che non dicono un cazzo
e se dicessero anche cosa cambierebbe
tranne che io vento vorrei tenere quella coda di cavallo
fra gli occhi
fra i pensieri
fra ciò che suona la mia testa
fra quel peso leggero e il peso della mia anima.

Lo sapresti tenere quel fardello
eh dimmelo a parole tue
senza che il vento si porti via la tua coda di cavallo
altrimenti sarei già tuo
fottuto
per un tempo incommensurabile.
E sia
così
fra i miei occhi e i tuoi
la tua coda di cavallo.
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