Così come viene… di Olga Karasso

Così come viene… di Olga Karasso
Oltre alle figure emblematiche che entrano nel racconto, in questo ultimo lavoro di Olga Karasso, il personaggio principale è un regista-attore teatrale e scrittore un tempo famoso che, in piena crisi esistenziale per motivi legati sia alla vita professionale che a un dramma familiare e per sottrarsi anche a quella del mondo, decide, pentendosene amaramente, di confinarsi in una desolante casa di campagna. Per un uomo di teatro colto e abile nell’arte della finzione sussiste sempre – sul piano virtuale – ciò che nella realtà sembra mancare. Gli torna in mente uno straordinario viaggio con una faticosissima scalata alle cime di maestose montagne di una Cina arcaica e metafisica compiuto anni addietro. Metafora di un cammino mistico-filosofico assai estraneo al carattere dell’Occidente e, soprattutto, a lui stesso.
La linearità delle nostre vite è solo apparente. Abbattute le barriere del racconto convenzionale, con rinvii spaziali e temporali, l’autrice, con il suo solito umorismo e stile graffiante, gioca tra la dimensione visibile e quelle invisibili con un finale a sorpresa che una volta ancora rovescerà la prospettiva del lettore.
Anteprima del libro
Prima colazione veloce mantenendosi quanto possibile silenziosi. Dopo essere usciti come ectoplasmi dall’albergo, una volta per strada passaggio defilato tra giovani e vecchi assorti nei loro lenti esercizi ginnici di probabile antica matrice taoista, e poi di corsa sul pullman diretti verso una delle più sbalorditive costruzioni realizzate dall’uomo, a un’ottantina di chilometri dalla capitale: la Muraglia cinese, un immenso spettacolare muro lungo più di quattromila chilometri, capolavoro firmato dalla Dinastia Ming nel periodo dei Regni Combattenti.

Sceso dal pullman già stordito dall’originale inizio di giornata, Gerardo scrutava allarmato il tratto in salita che avrebbe dovuto affrontare, critico per un fumatore accanito che non aveva mai amato le randonnées in montagna. Per giunta la temperatura stava aumentando rapidamente grazie a un sole senza perdono. Ce l’avrebbe fatta a non attirare su di sé l’attenzione dei suoi indecifrabili nuovi conoscenti? Questione d’amor proprio. Coraggio! … Man mano che avanzavano passo dopo passo all’interno della Muraglia lungo il percorso prestabilito, nonostante il respiro sempre più corto e il cuore in gola, Gerardo era fermamente intenzionato a dare prova di carattere sostando giusto il tempo necessario per scattare delle foto del magico paesaggio che si stendeva ai piedi della Muraglia e oltre. Al pari degli altri. Non meno.
Immensa intrigante Pechino dagli antichissimi quartieri affollati di vecchi raggrinziti sull’uscio di case basse e decrepite dai quali trasparivano una povertà dignitosa e la obbligata saggezza di chi ha visto e saputo molto sulla propria pelle, mentre a poche centinaia di metri i grattacieli del nuovo corso, tetri impersonali casermoni che di notte ospitavano migliaia di esseri con cui non era consentito condividere pensieri e sogni. Già pericolosamente protesa nel futuro a indubbio vantaggio del benessere sociale ma a discapito dei suoi umori ancestrali. Della sua essenza. Prima alchimia. Essenza di una Cina guerriera e altera che aveva diffuso filosofie avanzate e mestieri e sublimi opere d’arte a un resto del mondo ancora arretrato. Medicina. Scienza. Procedendo dietro la spinta dei cambi generazionali in maniera così rapida, addirittura selvaggia, verso l’apertura alla modernizzazione, in pochi anni – aveva affermato il sinologo – tradizioni millenarie e conoscenze profonde in ogni campo dello scibile umano sarebbero state offuscate se non rimpiazzate da altri valori. Dalla fascinazione del Capitale.
(…)
Dichiarate dall’Unesco patrimonio naturale e culturale dell’Umanità, le leggendarie montagne sacre della Cina con i loro siti buddisti e taoisti elevati attorno a interminabili scalinate in pietra o strettoie tra picchi e strapiombi mostruosi. Protetti dal mondo dei comuni mortali. Nove di cui cinque interessanti il gruppo. Sedi principalmente di monasteri taoisti. Dei cultori della longevità. Cercatori dell’immortalità.
Nella regione dello Shandong dove si narra ebbero origine sia il confucianesimo che il taoismo, la città di Taian, sotto il primo dei cinque sacri Yue. Il monte dei Taoisti per eccellenza. Considerato nella tradizione cinese una divinità dei fenomeni naturali e principio di vita e morte, visita obbligata al superbo Taishan, Montagna della Tranquillità. 1500 metri. A piedi? … Oltre qualsiasi fantasia di Gerardo quello che sino a quel momento era stato dato loro di visitare e vivere emotivamente ma irrilevante se rapportato con l’esperienza spirituale o metafisica tra Cielo e Terra, o viceversa, che il sinologo aveva da tempo minuziosamente progettato e di cui il primo assaggio incuteva ogni sorta di timori e riflessioni. Stavano diventando comprensibili il vero obiettivo di quell’indefinito viaggio e la ragione intima dell’esagerata fatica cui erano stati sottoposti nei giorni che avevano preceduto: era servita a temprare corpi e anime prima che venissero catapultati nei misteri di una Cina arcaica che, giocando tra nuvole e brume, ancora sopravviveva immutabile a nutrire i suoi segreti nei severi rituali, infischiandosene di Comunismo e altre sperimentazioni di passaggio che in basso continuavano ad agitarsi e agitare.

Così come viene…

di Olga Karasso
2014, 136 pagine
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