25 anni dopo. Il “metodo Falcone” è utile non soltanto ai magistrati


Nei giorni in cui si ricorda la strage di Capaci, tra le numerose iniziative istituzionali volte a mantenere vive la memoria e la riflessione su quel tragico evento e sulle sue vittime, v’è stata anche quella promossa dal CSM con la pubblicazione degli atti consiliari relativi a Giovanni Falcone. 
In questi documenti e specialmente nei verbali delle audizioni svolte nell’ultimo periodo della sua vita umana e professionale, emergono i principali elementi del “metodo Falcone”, ovvero di quella strategia di lotta alle mafie che il grande magistrato siciliano aveva sperimentato sul campo, insieme a colleghi e collaboratori, e che ha cambiato la storia del nostro Paese. 
Un “metodo” che, come afferma Renato Balduzzi nella rubrica Pane e giustizia in edicola oggi su Avvenire, ha molto da insegnare anche a chi magistrato non è, ma, quali che siano il suo ruolo o la sua occupazione, intende essere cittadino consapevole e attivo.
Per leggere l’articolo, clicca sul seguente link: Pane e giustizia – 25 maggio 2017
Ufficio stampa del prof. Renato Balduzzi


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