Poetare, Francesco Saverio Bascio


Poetare,,,,,,,,
Cos'è ,mi son detto,
raschiando la cute,frugando concetti
cercando espressioni,frugando nei verbi
che fà di uno scritto,una poesia ?
come faccio se non son dotto ?
l'ignoranza haimè, mi pregna la mente
e si che avrei volentieri studiato
se curar non avevo quei crampi alla panza
di sicuro volvevo a studente
e fù cosi che con scarso diletto
aizzato da pregressa e negata passione
presi penna,,,
ma qual'èra la via ?
copiar di altri il dotto dialetto ?
ci vuol scuola per far poema
lungi da me lo strano scritto
che a capir non basta lo mio intelletto
quei detti che bello lo chiaman sublime
e il nero sul bianco lo fanno star bene
quel nero inchiostro,potrò mai capire ?
Se ciò che scritto non somiglia al detto ?
E sfinito sconfitto da cotanta cultura
richiudo il mio libro ricco di niente
demordendo al sognar del dotto avventare
cupino, solco la terra,accudisco ai maiali
curo la stalla, ramazzo letame,
foraggio alle bestie e biada al fienile.

stracciando,mangiando,leggendo,
le scritte,non scritte,e quelle inventate,
spegnendo e accendendo mente e candele,
cavalco l'aratro,di giorno sui solchi
e sogno la notte cantando le rime
è vero,,,deposi la penna,non la mia mente.
E rustico e duro del lavor di panza,
scorticando cuore meningi e ignoranza
riuscii a star fermo con faticata creanza
su ciò che di un verso ha lontana parvenza. t.d.r.
da: PREMIO INTERNAZIONALE "PER TROPPA VITA CHE HO NEL SANGUE"


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