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I 100 giorni di Gentiloni
Il governo di Paolo Gentiloni è al giro di boa dei 100 giorni. «Abbiamo rassicurato il Paese, preso decisioni cruciali e arriva il momento delle riforme» afferma. Adesso però dovrà sciogliere il nodo del rapporto con Matteo Renzi. Da Locri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mette in guardia sulla mafia che «è ancora forte e presente» invitando a «prosciugare le paludi della corruzione». Per Francesco La Licata «bisogna essere grati a Mattarella per la chiarezza e la determinazione delle sue parole nell’analisi e nella condanna del fenomeno mafioso».

Civili bulgari al fronte contro i migranti 
Dal confine tra Bulgaria e Turchia, Francesca Paci racconta come squadre di volontari in mimetica presidiano i confini con l’obiettivo di respingere i migranti e «fermare l’invasione dell’Islam». Sono muratori, impiegati, avvocati e lamentano l’immobilismo del governo di Sofia. Secondo gli attivisti per i diritti umani «le loro azioni sono ai limiti della legge».

L’utopia della nuova lira
Nel dibattito politico torna a circolare l’ipotesi di una “nuova lira” da affiancare all’euro. Marco Zatterin spiega perché questa suggestione è priva di fondamenti economici. Tra tassi di cambio, imposte, stipendi e spesa corrente, la nuova moneta (che ricorderebbe la “Am lira” introdotta dagli americani nel 1943) non potrebbe che «alimentare bancarotta, inflazione e crisi».


Disabili e sesso, basta tabù
In Italia il diritto al sesso per le persone disabili resta un tema poco dibattuto e del tutto privo di normative.Diversamente dal resto d’Europa nel nostro Paese mancano figure professionali e denaro. La federazione paraplegici insiste sull’importanza di queste pratiche e chiede più attenzione da parte delle istituzioni pubbliche perché «le relazioni affettive sono decisive». 

La famiglia resta patriarcale 
Perché in Italia non è ancora possibile dare il cognome di padre e madre ai figli? Linda Laura Sabbadini affronta il tema a 4 mesi dalla sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il sistema a cognome unico. «I Comuni sono in ritardo» spiega «e le persone non trovano le istruzioni chiare nei siti istituzionali».

Il triplete della valanga rosa
L’Italia dello sci chiude la stagione di Coppa del mondo con un exploit sulle nevi di Aspen, in Colorado (Usa). Federica Brignone vince l’ultima prova di gigante precedendo le compagne Sofia Goggia e Marta Bassino. Una tripletta che alla nazionale azzurra mancava dal 1996 e che porta l’Italia a quota 43 podi in stagione, un record assoluto.
Buona lettura e buona settimana,

Maurizio Molinari La Stampa

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