L'artefice della tua gabbia, Loredana Mariniello

L'artefice della tua gabbia

Inutile tu pianga
mordendoti le labbra
per un'amara rabbia,
sei tu l'artefice carnefice
di quella bella gabbia,
oggi mastichi e ingoi sabbia,
ma ieri colpita
dalla felicità della meraviglia
dipingevi sogni su una tela
vergine color vaniglia.
Cos' ha tinto di nero l'incanto
nel valzer di un momento ?
Fulmineo e improvviso
è stato il mutamento
e dolci parole si son perse nel vento,
insieme all'angelico canto,
motivo del tuo vanto,
cui tenevi tanto !
Mostri spine
a difendere pene,
spezzale ,sono solo catene !
Ti annoi e sbadigli,
anche per una semplice carezza,
indossi la corazza, affili gli artigli,
la tua non è forza, fingi indifferenza,
ma vivi in perenne stato 
di pieghevole resistenza
che timida cela una fragile impotenza,
assapora ogni secondo
della tua preziosa esistenza,
esci da quella stanza,
ti uccide l'impazienza,
ti escludi al mondo
condannandoti ad un'ingiusta sentenza,
perché il peso di questa penitenza ?
Riscopri la tua essenza !

Nessuno ti cura e ti ama,
se prima non lo fai tu,
credimi null'altro in proposito può dirsi di più !
Culla da sola il tuo dolore,
chi vuoi che possa capire ?
Non esiste qualcuno 
realmente in grado di poterti sentire !
L'intensità è la tua maggior dote,
prestale fede,
anche se spesso le persone,
molto diverse dalle tue fate,
ti sembrano ingrate,
colpa di una sensibilità spregiudicata
e di una dolcezza innata
dalla quale, mai, 
integralmente sei guarita,
perché non si rimargina il brivido dell'emozione,
si percepisce forse un distacco, 
ma temporanea ne è l' illusione.
La tua è l'infelice condizione 
di chi brama un universo d'amore,
ma , in contrasto, ne teme il troppo ardore
ti chiudi , allora, con passione
in sacra solitudine,
morendo, gradualmente, 
di lenta inquietudine,
diffidi della gente
e non ti sai ascoltare,
così precludendoti
ogni possibilità di volare. — con Tutto l'amore che ho






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