Il trionfo della razza al mercato della schiavitù, by Paola Re

Gentili signori e signore,
ho appreso dai mezzi di informazione http://www.prolocoborgomanero.it/#fieragricola che il 9 Ottobre a Borgomanero si svolgerà la 3° edizione della Fiera Agricola. “Avremo la presenza degli allevatori della razza Piemontese e della razza Frisona, ovini, caprini, allevatori di razze selezionate dei conigli in purezza quali: ariete nano rosso, ariete nano pata perlata, grigio di Carmagnola e lepri.”
Dopo lo spettacolo deprimente offerto col palio degli asini a Settembre, Borgomanero presenta il mercato degli schiavi a Ottobre. 
Certe fiere agricole hanno una tradizione centenaria, l’alibi su cui si reggono. A Borgomanero si è fatto di peggio, inventandosene una senza tenere conto di quanto queste fiere siano sia indice di arretratezza culturale più che di attaccamento alla tradizione. Certi usi e costumi nei confronti degli animali dovrebbero essere abbandonati; uno di questi è metterli in mostra come una categoria merceologica certamente legale ma profondamente ingiusta. Gli animali non sono merce ma individui: presentarli legati, incatenati, recintati, ingabbiati, esposti come oggetti non giova agli animali e neppure a chi partecipa all’evento. Penso alla presenza di bambini e bambine che vedono animali detenuti in condizioni innaturali: l’insegnamento che ne traggono non è positivo perché evidenzia l’idea del dominio che gli esseri umani esercitano nei confronti degli esseri non umani e non li aiuta a sviluppare l’empatia necessaria per vivere in un'armonia interspecifica. 

Annamaria Manzoni è psicologa e psicoterapeuta, ipnositerapista e grafo analista; iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia, collabora con il Tribunale dei Minori di Milano e con il Tribunale di Monza; autrice di libri e di articoli su riviste di psicologia. Si è fatta promotrice di un documento sottoscritto da oltre 650 psicologi che mette in guardia sugli spettacoli che utilizzano animali http://annamariamanzoni.blogspot.it/p/documento-psicologi.html
Ciò che mi colpisce particolarmente in questo genere di fiere è il culto della “razza” che considero estraneo a una cultura di rispetto degli animali, anche se esso non fosse causa diretta di concreti maltrattamenti; in natura non esistono le razze che invece sono il frutto di una selezione operata dagli esseri umani nel tempo per soddisfare i propri interessi, siano essi ornamentali o economici. Le razze sono mantenute dagli allevatori attraverso l’incrocio selettivo di esemplari con caratteristiche particolari, cosa che avviene solitamente per mezzo dell’inseminazione artificiale, una pratica non certamente indolore.
Esistono rifugi e santuari http://www.lindro.it/la-liberta-degli-animali-reddito/ che accolgono animali da allevamenti, macelli, laboratori di sperimentazione animale: qui gli animali vivono e muoiono felici, attorniati dall’amore sincero e incondizionato di chi li cura. I santuari e i rifugi per animali nel mondo sono tanti ma mai abbastanza per salvare tutte le vite che meriterebbero di essere salvate tuttavia funzionano bene, fanno progetti didattici, sono aperti alle visite del pubblico e insegnano una convivenza interspecifica sia tra animali che tra esseri umani e animali nel segno della pace e della nonviolenza. Questi sono i luoghi in cui gli animali si conoscono per come sono veramente e nulla hanno a che fare con fiere come quella di Borgomanero.
La crescente informazione sulle condizioni degli allevamenti, sulla sofferenza che comporta il viaggio verso i mattatoi e sulla macellazione fa riflettere sempre più persone sulla pratica di mangiare animali messa in discussione sia per motivi etici che per motivi salutistici: mangiare animali non è una necessità ma una pretesa di soddisfare il diritto al gusto. Nessun diritto dovrebbe causare quell’infinita sofferenza che comportano allevamento e macellazione.
Si va sempre di più verso una scelta etica, salutistica, ecologica, sociale, economica dalla parte opposta rispetto a quella a cui indirizza la fiera di Borgomanero http://www.saicosamangi.info/ Uno dei tanti studi sul futuro dell’alimentazione umana ci fa capire che la strada da prendere è un’altra http://www.movimentoantispecista.org/dossier-alimentazione-umana-il-futuro-della e mi auguro che negli anni a venire la fiera di Borgomanero cali il sipario su questo spettacolo desolante.
Il medico veterinario Roberto Marchesini, in "Oltre il muro" (1993) definisce al zootecnia "una complessa disciplina di tortura" e aggiunge "Il lager zootecnico non solo ha RIMOSSO qualsiasi senso di responsabilità umana nei confronti degli animali domestici, ma ha fatto di più: ha volutamente ignorato le loro caratteristiche di esseri senzienti. Questa attività è letteralmente un crimine legalizzato. (...) Non è possibile assicurare agli animali benessere e tenere in piedi l'industria zootecnica."
Cordiali saluti.
Paola Re
Tortona (AL)




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