Terremoto, Giuseppe Scolese

Terremoto
Cadono le torri di Babilonia, non è melodia
Ma l’antico suono. Sotto nel buio non piange
Più la voce, troppi tramonti carmici in una sola
Caduta.
Ti dissero Taci! Cadrà la neve e pulirà ogni cosa.
Il monte porta sempre ad un passo verso Dio,
ma questa notte dio, stava ad un passo dal cimitero.
Sette secondi – un numero così banale
Sette giorni un numero così eleitario.
Il Sette grande ha mangiato il sette piccolo
E sono venute giù le mamme dalle case
Volando come angeli del paradiso.
I bambini sono rimasti nei loro caldi lettini
Sembra che dormano
Anche Dio in certi momenti sembra che dorme
Dio è un bambino.
Le ruspe sono arrivate, sembrano giocattoli
Non le ha portate babbo natale
E neppure Gesù bambino.
Le ruspe scavano sotto terra, cercano il serpente
Distruttore
Le ruspe cercano la solitudine di quelli
Che sono stati tirati a sorte.
Giuseppe Scolese
26-8-2016






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