Ciclismo: Edizione numero 107 della Milano-Sanremo


Novi  Ligure: Undici uomini in fuga
by Federica Ghisolfi
Considerazioni personali
Oggi 19 marzo 2016 bellissima giornata di sole è il giorno della Classicissima di Primavera  la “Milano-Sanremo”, e Novi Ligure come tutti Italia si appresta a salutare i corridori di una delle corse più belle che si disputano in Primavera. Lungo via Mazzini , dove mi sono messa per seguire la corsa era assiepata di gente dietro le transenne, e dalle radioline dei Vigili Urbani si sentiva l’esatto posizionamento dei corridori. Erano circa le 12.15 quando undici uomini in fuga si apprestavano ad entrare nell’abitato di Novi, e il gruppo era dato a circa dieci minuti di ritardo. Stupendo il colpo d’occhio, dal punto di vista dei colori che hanno dato sia i corridori che la carovana delle macchine delle squadre.
La Milano-Sanremo viene considerata la corsa che rappresenta al meglio il ciclismo, a maggiore ragione in una zona come quella che si snoda tra Rivalta, dove partì la fuga più lunga: a guidarla fu Costante Girardengo che con la Sanremo ebbe un rapporto particolare, Novi e Ovada. La Sanremo oltre ad avere un certo fascino dal punto di vista sportivo viene anche considerata lo spartiacque temporale che segna l’arrivo della Primavera. Per le zone sopra citate , la Samremo è sinonimo di festa, di un evento che viene tramandato, perché i corridori con tutte quelle divise colorate che si sobbarcono 280 km, portano allegria e rispetto. Ovada è uno spartiacque, perché si dà l’addio alla pianura e si deve affrontare l’unica asperità della corsa, il Turchino.
Il percorso è praticamente invariato fin dalla sua prima edizione, fino al 1960 quando fu introdotto il Poggio, e poi nel 1982 la Cipressa. Dalla prima edizione sono cambiate le biciclette, il fondo stradale, e si è passati dall’alimentazione fatta di uova, pancetta e vino a barrette e gel. La Milano-Sanremo è una gara molto sentita da parte degli italiani, alcuni atleti sono destinati ad andare in fuga, che potrebbe nascere già dai primi kilometri, solitamente caraterizzati da una forte andatura e da repentini scatti. Di solito i primi corridori che arrivano a Novi ci arrivano con un vantaggio sul gruppo anche di 12 minuti. Dopo Ovada inizia il Turchino, non è una salita faticosa ma che può dividere in più parti il gruppo. Per questa corsa è molto importante  bene al rifornimento di Campo Ligure, con l’arrivo in Liguria
cambia anche lo scenario,  se si ha ancora forza nelle gambe con il vento contro emergono i corridori più esperti. Di solito su Capo Mele entrano in azione quelle che vengono considerate le terze punte, le big controllano e stoppano le fughe. Sul Berta che è impegnativo si comincia a vedere chi ha ancora gambe e facilità a pedalare, da qui si imbocca la Cipressa, salita che viene percorsa ad alte velocità. L’arrivo e in Via Roma a Sanremo.
Curiosità
Quella domenica che scivolò sulla neve
Doveva essere la curiosità della prima Sanremo domenicale di sempre, nel 2013, invece si è trasformata in qualchecosa che gli appassionati di ciclismo potranno raccontare ai propri nipoti. La neve è stata la protagonista della 104esima Milano-Sanremo, la carovana  si è dovuta fermare ad Ovada, decisioene presa dalla direzione della corsa, perché era impossibile proseguire. Niibali ha avuto difficoltà a scendere dalla bici, in Via Voltri ed è stato aiutato a salire sul pullman dell’Astana per farsi una doccia bollente. La corsa poi riprese in Liguria alle 14.30.
Le bici dei Campioni made in Novi Ligure
Non ci sono stati solo Coppi e Girardengo: in città c’erano la Fiorelli e la Santamaria, due importanti fabbriche di biciclette. Sono nate negli anni ’30 e hanno dato le loro biciclette a numerosi campioni.
Costante Girardengo ha vinto la sua ultima classica di primavera nel 1928, esattamente il 25 marzo, in quel periodo la città era nota per le sue gesta, che veniva definito, anni prima, il Campionissimo. Novi gli era riconoscente fin da quando era ragazzino, nel 1907, ad appena 14 anni, grazie alle sue doti è riuscito a battere in Piazza del Maneggio (oggi piazza Pernigotti) il maratoneta olimpico Dorando Pietri. Alla fine della Prima Guerra Mondiale, l’8 giugno 1919 ha vinto il Giro d’Italia e per questo la città, in nome dell’amministrazione comunale, gli ha fatto affliggere il seguente manifesto: “ Cittadini, il nostro Costante Girardengo, il più forte ciclista italiano, ha portato triofalmente attraverso cento città italiane, con gli smaglianti colori nazionali, il nome caro di Novi. Il giorno 19 corrente celebreremo in suo onore una Festa sportiva e gli offriremo un banchetto e un dono, per esprimergli la particolare nostra ammirazione e il nostro compiacimento per le sue meravilgiose vittorie. Il grande entusiasmo che egli ha destato in tutta Italia e nel mondo sportivo ci dice che Voi, o Cittadini, corrisponderete degnamente all’appello per onorare questo nostro forte campione”. Il programma della festa prevedeva: una gara ciclistica intitolata al “Gira”, una corsa podistica e un incontro calcistico, organizzato dalla Novese Calcio, che poi nel 1922 divenne Campione d’Italia, Giradengo donò 500 lire in beneficienza.
Un’unica passione per la bicicletta
L’anno 1893 segna in modo simbolico l’inizio della passione dei novi verso la bicicletta, nello stesso anno nacque Girardengo. Il 13 luglio dello stesso anno Biagio Cavanna, massaggiatore, nonostante la sua cecità continuò a lavorare, e a lui si deve la scoperta di un altro grande del ciclismo, il novese, però solo d’adozione, Fausto Coppi. Sempre nel 1893 nacque il “Veloce Club Novese”. Tutto questo è un segno del destino, soprattutto la nascita del Club, quanto fosse la passione dei novesi per questo sport. Il 20 maggio 1895, in Consiglio Comunale si approvò il Primo Regolamento per la circolazione dei velocipedi.

Fiorelli e Santamaria: corsa tra due industrie
Sono stati numerosi i personaggio che contibuirono alle vittorie di Girardengo: dai gregari ai meccanici, agli allenatori, ai massaggiatori, ma anche ai tifosi. Per questo a Novi nacquero nei primi anni Trenta del secolo scroso due fabbriche di biciclette. Per volontà dei fratelli Rinaldo, Mario e Lino Fiorelli nel 1932 nacque l’omonima fabbrica, con sede in Via Ugo Foscolo 2, l’omonima fabbrica, iniziò a produrre telai per biciclette da corsa, e poco dopo realizzò una bicicletta completa per l’agonistica. Sempre in quegli anni nacque un’altra fabbrica la “Santamaria”, e il negozio era in Via Ovada 11. Intorno al 1946  l’attività si sviluppò, è stata realizzata una vera e propria fabbrica in Via Edilio Raggio 16/a. Nel 1939 Fausto Coppi disputò la Sanremo con le insegne e la  bicicletta della Santamaria. Le aziende novesi che fabbricavano biciclette non volevano essere estranee all’ambito agonistico, perché rappresentava per loro una forma di promozione. Il 18 settembre 1948 Fiorelli deposita il marchio d’impresa per l e “biciclette, loro parti e accessori”.
La Bartali-Santamaria
Nel 1949 nacque il sodalizio con Bartali, che nel frattempo aveva lasciato la Legnano, e si fondò la Bartali-Santamaria, in squadra oltre al grande Gino, gareggiavano Corrieri e Kubler. La Bartali-Santamaria rimase “in corsa” fino al 1954, fino a quando Bartali all’età di 40 anni abbandonò l’attività agonistica.
La Coppi-Fiorelli
Nel 1957 la “Fiorelli”, fondò anche lei un sodalizio e insieme a Fausto Coppi crearono il marchio “Coppi-Fiorelli”.
L’omino ne vinse sei “Solo” tre all’Airone
I novesi attendono con molta trepidazione il passaggio in città del plotone. Dopo che è stato inaugurato il Museo dei ori passano davanti al Museo per rendere omaggio all’esposizione su Girardengo e Coppi, Costante Girardengo vinse sei edizioni. Dal 1928 al 1976 Girardengo è stato colui che vinse il maggior numero di Milano-Sanremo, poi fu superato da Merckxx che tagliò il traguardo di Sanremo per la settima volta nel 1976, di cui ne è ancora il detentore. L’Airone, Coppi, ne vinse solo tre, Gino Bartali quattro. Costante Girardengo ha vinto la sua prima Milano-Sanremo nel 1913, ma si dovette ritirare durante la gara, l’anno successivo si piazzò 17esimo. Nel 1915 ha tagliati si per primo il traguardo, ma fu squalificato per aver sbagliato il percorso che gli fece risparmaire 180 metri. Finalmente nel 1918 è riuscito a vincere la sua prima Milano-Sanremo con tredici minuti di vantaggio sul secondo, nel 1921 arriva di nuovo primo e così anche nel 1923, e la vinse ancora dal 1925 al 1927. Fausto Coppi nella sua prima Milano-Sanremo nel 1940 arrivò 17esimo, vinse tre “classiche di primavera”, nel 1946, nel 1948 e nel 1949.

Fonte: Inserto Giornale Il Novese

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