Balduzzi CSM: per un magistrato davvero indipendente (e mai di parte)


L’indipendenza, nell’apparenza e nella sostanza, del magistrato è un valore fondamentale per la tenuta morale di una società. A garantirla servono, tra le altre, regole precise e non ambigue sull’esercizio dei diritti politici da parte dei singoli magistrati, sulla loro candidabilità alle cariche elettive, sull’assunzione di incarichi amministrativi e di governo, sul rientro nelle funzioni giudiziarie al termine degli incarichi politici. Nel momento in cui il Parlamento sembra intenzionato a integrare una disciplina di legge finora disorganica e valutata da molti come insufficiente, il CSM ha formalizzato in una deliberazione della scorsa settimana alcune proposte che vanno proprio nel senso di un maggior rigore delle norme e di una loro maggior efficacia nel raggiungere l’obiettivo che ci si propone. Anche da questa sostanza e apparenza dell’azione dell’organo di governo autonomo della magistratura passa la garanzia dell’indipendenza dell’ordine giudiziario: ce ne parla Renato Balduzzi nella rubrica Pane e giustizia edita oggi su Avvenire.
Per leggere il testo dell’articolo, clicca sul seguente link: Pane e giustizia – 29 ottobre 2015.
Ufficio stampa del prof. Renato Balduzzi

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