"B.Sesana". Storia di un cavallo da battaglia.


by Giannunzio Visconti
IV° Rgt. Carabinieri Fanfara a Cavallo.
- La solitudine degli eroi. -
... i Carabinieri hanno da svolgere un lavoro difficile e pericoloso. Essi vivono nelle caserme, svolgono un servizio impegnativo, tra di loro si crea un forte cameratismo, infatti, dormono in molti casi in grosse stanze, dove si raccontano di tutto, dei loro amori, dei loro sogni, delle paure, delle speranze, dei pericoli che ogni giorno corrono, del futuro incerto che li aspetta. L’atmosfera dentro queste fauste camerate è di quelle semplici, modeste, si raccontano storie, si ride per poco, si fanno battute sulle donne, si scherza un po’ su tutto, ma dentro, dentro ognuno di loro c’è una sottile malinconia, una sorta di strana consapevolezza di dover fare i conti con la sorte e in quei tempi, non si poteva vivere a cuor leggero, non c’erano molte possibilità, si usciva con l’unica speranza di poter rientrare sani e salvi alla sera. Eusebio era uno di loro, giovane e sensibile, viveva nell’entusiasmo della giovinezza, amava la vita militare, la vita di caserma, di bell’aspetto, imponente nella sua fisicità, si era ritagliato un ruolo di mattatore tra i commilitoni,...
Storie dimenticate
I servi del padrone, L’uomo dimenticato, Trentatré, Il rassegnato e ancora L’Amore perduto, Rossetti, B.Sesana, Lo specchio della vita, Spartaco: sono solo alcuni dei personaggi coi quali Giannunzio Visconti ha riempito le pagine di questo saggio-guida rivolto soprattutto all’universo dei giovani. 
“Storie dimenticate” è una lettura semplice ma avvincente che si rivolge alla stagione in cui i ragazzi percepiscono una profonda sensazione di smarrimento di fronte a quello che si prospetta come un futuro impervio ed incerto. Attraverso le esperienze di questi personaggi Giannunzio mostra il cammino da seguire per far fruttare al meglio i talenti della vita: è moralista ed educatore di buone intenzioni e di sincera vocazione, che fa sgorgare spontanea la morale del bene e del male nel giovane lettore per la simpatia e il tono ironico con cui vengono trattati gli argomenti. L’opera è uno stimolo alla riflessione, all’osservazione matura della realtà e non alla fuga da essa.

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